Indizi tattici dal ritiro: McTominay e il Napoli che si reinventa
Dal ritiro di Castel di Sangro, il Napoli sta già accendendo la fantasia dei tifosi con movimenti che odorano di novità tattiche. “Rieccolo McTominay, a duettare con la punta, a inserirsi senza palla, a battere a rete. E ad allargare anche la posizione, per favorire lo scivolamento interno dell’uomo tra le linee. Già, l’ultima prova sul campo potrebbe essere anche una traccia di lavoro che verrà.” Questa descrizione dalla Gazzetta dello Sport non è solo un’occhiata al presente, ma un potenziale segnale di come Spalletti – o chi per lui – voglia mixare dinamismo e disciplina.
McTominay potrebbe essere il collante che ci è mancato negli ultimi anni, ricordando un po’ i tempi di Hamsik che si infilava ovunque; qui, però, con un tocco più fisico, alla Inler ma senza le sbavature. Immaginatevi un Napoli meno prevedibile, con il centrocampista scozzese a far da ponte tra difesa e attacco – un upgrade rispetto alle mediocrità recenti, purché non finisca in un pasticcio come sotto Ancelotti.
Ma ecco il colpo di scena: “Non con Raspadori accanto a Lukaku, bensì col gemello belga Kevin De Bruyne, e Neres largo a destra a completare il tridente alle spalle di Big Rom.” Davvero? De Bruyne al Napoli? Sembra una bufala da bar sport, ma se è un indizio per un Neres versione “finto esterno”, occhio ai rischi: non tutti i sogni estivi diventano realtà, e affidarsi a un “gemello” inesistente rischia di farci ridere come ai tempi di Higuain che inseguiva fantasmi.
Poche prove sul campo e poi l’esperimento rimandato, chissà fino alla sfida col Girona – non esattamente una finale di Champions, ma un test per vedere se queste idee tengono. Tifosi, svegliatevi: se funziona, potremmo avere un attacco da paura; se no, preparatevi a critiche a palate, perché il Napoli non può permettersi altre stagioni da “quasi-cosi”. Domani potrebbe essere il giorno della verità. forza!