La Salute dei Guerrieri Azzurri: Dietro le Quinte del Napoli che Vince
Il dottor Raffaele Canonico, responsabile dello staff sanitario del Napoli, ha rivelato dettagli affascinanti sul suo ruolo, mescolando passione per lo sport e innovazioni mediche – un misto che ogni tifoso del Napoli apprezza, soprattutto quando tiene in piedi i nostri eroi sul campo. “Io nasco come ex atleta agonista: ho fatto basket, canottaggio e poi mi sono dedicato completamente all’atletica leggera, diventando anche allenatore nazionale”, spiega, e non possiamo non sorridere pensando a quanto questo background renda il suo lavoro più che un impiego: una missione per il club.
Ma andiamo oltre: la prevenzione degli infortuni è un’arte che Canonico eleva a scienza, lontana dai cliché di medici che corrono solo per fasciature. “Prevenzione di infortuni? Potremmo dedicare a questo tema ore ed ore di approfondimenti”, afferma, e ha ragione – nel Napoli, non è solo un’attività di routine, è il segreto per non perdere punti per infortuni stupidi, come capita altrove. Pensate alla Juventus: quante volte hanno pianto per muscoli saltati? Qui, invece, con test pre-stagione e recuperi mirati, ci prepariamo come una macchina da guerra.
Evoluzione tecnologica e un tocco umano: Canonico ammette che l’intelligenza artificiale aiuta, ma non è tutto. “L’intelligenza artificiale lavora con degli algoritmi basati su tutta una serie di dati… però ci sono alcuni dati che non è possibile immettere all’interno di un computer o di un’intelligenza artificiale”, e qui scatta l’ironia – nel calcio moderno, dove tutti corrono dietro a gadget high-tech, il Napoli dimostra che serve il cervello del vecchio stampo, non solo algoritmi freddi.
Preoccupa, però, l’aumento degli infortuni tra i giovani: “Negli ultimi 5-6 anni assistiamo a un incremento degli infortuni… in fasce d’età di ragazzi molto piccoli, parliamo 12, 13, 14 anni”. Critichiamo apertamente: nel mondo del calcio, specie in Italia, si stressa troppo i talenti precoci, come se dovessero vincere coppe a 15 anni – basta guardare i vivai di Milan o Roma, pieni di infortuni evitabili. Educare sul sonno e l’alimentazione? Fondamentale, o finiamo con un’altra generazione di giocatori bruciati.
Infine, l’aneddoto su Conte: “Mister Conte è una persona che chiede tanto… ‘Vi volevo dire che state facendo un grandissimo lavoro… però adesso vi devo chiedere un qualcosa in più'”. Un motivatore puro, e il risultato? Scudetti sudati, come il nostro nel 2023, che ci ha fatto esultare da Napoli a ogni recupero miracoloso. Tifosi, riflettiamoci: senza questi eroi invisibili, le vittorie non arrivano – e il Napoli lo sa bene. Avanti così, azzurri!