Il Napoli, così come tutte le altre squadre di Serie A, si trova ad affrontare le nuove disposizioni del decreto crescita e le modifiche alla legge. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, l’interpretazione della normativa è al centro di incontri e discussioni tra i consulenti fiscali dei club e della Lega di Serie A.
Le prime valutazioni sul decreto crescita nuova versione
Il decreto crescita nuova versione preoccupava molti dirigenti, temendo che potesse compromettere la competitività del calcio italiano sul mercato. Tuttavia, le prime valutazioni sembrano meno catastrofiche. La normativa riguarda coloro che hanno trascorso gli ultimi tre anni all’estero, ma sembra che ci siano delle eccezioni che potrebbero mitigarne l’impatto.
Diritti ai tesserati già in Italia
Secondo quanto emerso, i tesserati che sono arrivati in Italia prima del 31 dicembre 2023 mantengono il diritto ai 5 anni di imposta agevolata già maturati, più eventuali 3 anni successivi in caso di permanenza ulteriore sul territorio italiano. Questo significa che il rinnovo del contratto non comporterebbe un cambiamento nella tassazione.
Queste prime analisi sembrano indicare che le squadre di Serie A potranno gestire in modo più agevole le questioni legate alla tassazione dei propri giocatori stranieri. La situazione rimane comunque in evoluzione e sarà importante monitorare attentamente gli sviluppi futuri per comprendere appieno l’impatto del decreto crescita sul calcio italiano.