Rafael Leao si infervora sul Milan: dall’infanzia con i miti del calcio al Derby da guerra! #ACMilan #Leao #Derby
Rafael Leao, l’attaccante del Milan, ha aperto il cuore nel podcast “Say Less”, descrivendo con passione il brivido di indossare la maglia rossonera. Senza peli sulla lingua, il portoghese non bada a convenevoli e si tuffa nei ricordi dell’infanzia, idolatrando quei fenomeni che hanno reso il Milan un colosso.
“Quando ero bambino, Ronaldinho, Ronaldo, Kakà, Seedorf, quei giocatori che vedevi o ne sentivi parlare, erano la storia. Poi sai, 7 Champions League, solo il Real Madrid ne ha di più. Tra Milan e Inter, Milan cento volte.”
Leao non si ferma qui e racconta il momento clou del suo arrivo, con un tocco di realismo crudo: l’incontro con Maldini e l’impatto dello stadio. È come se volesse dire che solo provandolo sulla pelle capisci quanto il Milan sia una bestia sacra nel calcio.
“Quando mi ha chiamato Maldini ero in hotel, perché era in ritiro nella pre-season, in Portogallo. Sono andato a Milano con la mia famiglia, sono stato un mese in hotel. Mi sono reso conto di quanto questo club sia grande quando ho giocato la prima partita in casa. È stato incredibile, lo stadio pieno, ho pensato è veramente pazzesco. Anche quando abbiamo vinto lo scudetto. È qualcosa che un giocatore deve provare, per capire quanto è importante giocare per il Milan”.
Passando al Derby, Leao non addolcisce la pillola: è una faccenda sporca e totalizzante, dove i tifosi si scatenano come se non ci fosse un domani, e ogni sbaglio costa caro. Un modo un po’ grezzo per sottolineare quanto il calcio milanese sia una questione di vita o di morte.
“Primo derby? Emozionante. Le strade erano tutte bloccate, vedi tutto rosso, blu, i tifosi che addirittura battono le mani sul pullman, è sempre pazzesco, è come se fosse noi o loro. Anche se durante la stagione facciamo delle brutte partite, anche prima del derby, ma quando inizia la settimana del derby devi essere super concentrato, perché è noi o loro, perché per il resto della stagione parleranno di quella partita”.
In sintesi, le parole di Leao dipingono il Milan come un’istituzione calcistica irriverente e indomita, dove la gloria si mescola alla pressione dei tifosi, rendendo ogni partita un’avventura senza fronzoli. Un racconto che, senza troppi giri di parole, cattura l’essenza brutale del grande calcio.