L’eccessivo zelo degli azzurri: un allenamento estenuante a Castel di Sangro che sfida i limiti della preparazione fisica

Sudore e saluti: Il Napoli di Conte macina chilometri a Castel di Sangro

A Castel di Sangro, gli azzurri non badano a calorie: sessioni doppie e sudore a fiumi sotto gli occhi di Conte e migliaia di tifosi impazziti sugli spalti. È il classico ritiro che forgia character, ma con un Conte che non lesina pressing e tattiche da Premier League trapiantate al Patini. Peccato per l’addio commosso di Simeone, il “Cholito” che ha salutato con lacrime e abbracci: un simbolo di transizione, forse un po’ sottovalutato, che ora corre verso il Torino. Come tifoso vero, fa male vederlo partire, ma il Napoli ha bisogno di vuoti per riempirli con nuovi eroi.

Le amichevoli fin qui? Un misto di segnali incoraggianti e batoste da non sottovalutare: sconfitte con Arezzo (0-2) e Brest (1-2), e un pareggio stiracchiato con la Casertana (1-1). Ecco la cruda realtà – contro squadre di livello provinciale, gli azzurri arrancano, ricordandoci le figuracce pre-stagione di qualche anno fa, tipo quel Napoli di Ancelotti che arrancava nei test estivi. Critichiamo pure: se Conte non sistema la difesa, rischiamo di iniziare il campionato contro il Sassuolo il 23 agosto come punching ball, non come contendenti allo Scudetto.

Guardando avanti, le prossime sfide a Castel di Sangro – Girona il 9 agosto alle 19, Sorrento il 10 alle 10, e Olympiacos il 14 alle 20 – sono l’occasione per Conte di affinare la macchina. Con acquisti come Raspadori e Anguissa, c’è potenziale da far invidia alla Juve dei bei tempi, ma basta una falsa partenza per trasformare l’entusiasmo in malumore. I tifosi meritano di più che un’estate di foto e cori: vogliamo un Napoli feroce, non una squadra che si accontenta di presenziare.

Rispetto ai ritiri passati, come quelli a Dimaro che hanno lanciato il Napoli di Sarri, questo sembra più un campo di battaglia: doppie sedute e orde di supporter che assediano il campo. Eppure, ironia della sorte, se non girano i risultati, Conte potrebbe finire sulla graticola come Gattuso ai suoi tempi. Non è il momento di essere neutri: o si ingrana, o il 23 agosto al Mapei Stadium sarà un incubo.

Insomma, partenopei, tenetevi pronti: questo Napoli può volare alto o schiantarsi, ma con Conte al timone, almeno c’è da divertirsi. Non perdetevi le amichevoli, perché da qui si decide se è l’anno della riscossa o solo un altro sogno infranto. Forza azzurri, ma fateci vedere i muscoli sul campo!