Lukaku si racconta: maturità da leader per il Napoli che vuole sognare
Romelu Lukaku sta diventando il fulcro del nuovo Napoli di Conte, e la sua intervista a La Gazzetta dello Sport non fa che accendere l’entusiasmo tra i tifosi partenopei. Da ex nemico con la maglia dell’Inter, l’attaccante belga ora promette di essere l’arma in più per lo scudetto, ma occhio ai rischi: la sua evoluzione è reale, o è solo un’altra promessa al vento?
“Sono più esperto, sicuro. E faccio tanto lavoro tattico a casa: guardo le squadre avversarie, ho più controllo delle cose che succedono e vedo l’azione prima che arriva. Prima ero più reattivo, più dinamico. La gente può dire che il fisico è cambiato, ma anche adesso, in ogni gara, ci sono due o tre azioni in cui posso fare la differenza partendo da lontano. Però sono più altruista, lo dicono gli assist. Quando sono arrivato in Italia guardavo più a me stesso“.
Queste parole, se vere, sono musica per le orecchie dei napoletani: un Lukaku più maturo potrebbe finalmente colmare il vuoto lasciato da Cavani, trasformando il Napoli da squadra buona a vera protagonista. Ma non illudiamoci, tifosi: quanti attaccanti hanno giurato fedeltà tattica per poi sparire nei big match? Sembra che Big Rom stia imparando da errori passati, tipo quell’Inter che ci ha fatti soffrire.
“Noi favoriti per lo scudetto? È un nuovo campionato, si parte da zero. Siamo qui per prepararci bene ora, poi vedremo“. Ecco il classico discorsetto umile, ma dai, quante storie: con Conte in panchina e Lukaku in attacco, il Napoli è tra i top, e se non vinciamo, qualcuno deve spiegarmi perché. Paragonandolo al Milan di Ibrahimovic, qui c’è più fame, o almeno speriamo – basta figuracce come l’anno scorso.
Sul rapporto con Conte, Lukaku è chiaro: “Abbiamo la stessa mentalità: solo con il lavoro si migliora. Lui ha un’idea calcistica che si adatta alle mie caratteristiche e io, quando sono a casa, cerco apprendere i concetti di gioco che vuole. La nostra relazione ha sempre funzionato, perché sa darmi ogni giorno quegli stimoli per cercare di essere sempre il più forte“. Ironico, vero? Da tifoso del Napoli, mi fa piacere, ma ricordiamoci che Conte ha già flirtato con il fallimento altrove – stavolta, deve far funzionare questa coppia o è un altro bidone.
E sull’arrivo di De Bruyne? Lukaku ammette: “Pochissimo. Giusto due chiamate, molto semplici. Gli ho spiegato cosa significa giocare qui, che siamo una squadra che vuole migliorare e confermarsi per l’anno prossimo. Sarà una grande sfida ma a lui piacciono le sfide“. Peccato che De Bruyne sia ancora al City, eh? Magari è un sogno per il futuro, ma intanto, se Lukaku sta mentendo o esagerando, tipica mossa da divo – noi tifosi vogliamo fatti, non chiacchiere.
Infine, sulla finale di Champions persa con l’Inter: “L’ho vissuta molto male per un anno, sono sincero. Vedi come sono andate le cose… non ho potuto dire le mie cose, ho lasciato parlare la gente perché io non sono uno che ama passare per la stampa e attaccare, preferisco reagire calcisticamente. Ora guardiamo avanti, siamo di nuovo in Champions: divertiamoci“. Bravo, Rom, trasformala in energia per il Napoli: dopo le delusioni di Ancelotti, è ora di vendetta. Ma se falliamo, non venite a piangere – i veri tifosi esigono risultati, non scuse. Avanti, azzurri!