L’infortunio di Romelu Lukaku sta monopolizzando le chiacchiere tra i tifosi del Napoli dopo la sfida con l’Olympiacos, chiudendo la seconda fase del ritiro estivo.
Non è una novità che le questioni fisiche agitino l’ambiente azzurro, ma stavolta l’attenzione è tutta sul belga, arrivato per fare la differenza e già al centro di ipotesi e speranze. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport riassume la situazione con una cautela che sa di suspense: “Tra domenica e lunedì, a Castel Volturno, saranno gli esami strumentali a chiarire il mistero ma per ora, e non potrebbe esserci diagnosi diversa, è legittimo restare sul vago.”
Questa frase in grassetto non fa che sottolineare la solita ambiguità che ci fa ammattire: un “mistero” che, a dirla tutta, ricorda le vecchie storie del Napoli, dove ogni infortunio diventa un giallo da thriller. Pensate a quanti campioni abbiamo perso per questioni simili in passato, tipo Higuain o Koulibaly ai loro tempi – roba che ci ha fatto imprecare per intere stagioni.
Eppure, c’è un pizzico di ottimismo filtrato dalle righe del quotidiano: “Prima di sbilanciarsi il Napoli attende che arrivi la sentenza dei controlli di Pineta Grande, destinati a orientare, eccome, le scelte di Conte, anche se ieri sera iniziava a serpeggiare un pizzico di ottimismo in più.” Qui, il giornale ci invita a non fasciarci la testa, ma tra noi tifosi veri, lo sappiamo bene: se Conte deve già navigare a vista senza Lukaku, rischiamo di rivedere gli stessi errori tattici dell’era post-Sarri.
Insomma, svegliatevi partenopei: se è un problema grave, addio sogni di gloria in Europa, ma se è solo un spavento, trasformiamolo in motivazione extra. Non è il momento di piangersi addosso, come fanno quei club del nord sempre protetti dalla fortuna – noi del Napoli ci rialziamo, o almeno ci proviamo con ironia!