Nico Paz, il talento che ci ha fatto male ma ora brilla altrove
Nico Paz, il centrocampista del Como reduce da un’estate di chiacchiere, ha rilasciato un’intervista che riecheggia orgoglio e ambizione, ma per i tifosi del Napoli suona come un piccolo schiaffo al passato. “Il momento più bello della mia vita? Ne ho due. Il primo è il gol in Champions League contro il Napoli, da quando sono entrato nella cantera del Real Madrid era sempre stato il mio sogno giocare e segnare in Champions League. Il secondo è quando ho fatto un assist a Messi con la Nazionale argentina: quella notte non sono riuscito a dormire dall’emozione. Leo è veramente gentilissimo: gli ho solo passato la palla, ma lui continuava a ringraziarmi.”
Quel gol contro di noi? Un ricordo amaro per ogni partenopeo, un promemoria di come i giovani talenti possano farci soffrire, come successe con certi “traditori” del passato tipo Higuain. Paz però merita rispetto: ha trasformato un momento contro il Napoli in un trampolino, dimostrando che la Serie A non è solo per veterani.
Sull’allenatore Fabregas, Paz è chiaro: “È fondamentale per i giocatori della nostra età entrare a far parte di una squadra in cui l’allenatore creda in te, in cui sei una necessità per l’allenatore e non solo una risorsa per il club. Imparo molto da lui, è stato tra i migliori giocatori al mondo ed è una persona che mi aiuta molto a continuare a crescere e a sfruttare al meglio questa fase importante.” Ironico pensarci: mentre al Napoli a volte ci lamentiamo di scelte tattiche confuse, qui Fabregas sta forgiando un fenomeno, proprio come Ancelotti fece con i giovani al Real.
Le voci sul futuro? “Ci saranno sempre tante chiacchiere, ma sono sereno e concentrato sul Como. Si apre una stagione molto importante e possiamo fare grandi cose. Non vedo l’ora di giocare la prima partita di campionato per dimostrare al mondo di cosa è capace il Como. Sono molto emozionato.” Bravo, Paz: in un mondo di mercato folle, lui resta focalizzato, a differenza di certi nostri ex che sparivano nei vortici di gossip. Magari al Napoli dovremmo imparare da questa serenità, invece di farci distrarre da sogni irrealizzabili.
Infine, sul premio come miglior giovane: “È significato molto. Immaginate passare dall’essere nel settore giovanile, non ancora professionista, a essere in una squadra di alto livello, giocare in tutte le categorie e portarsi a casa quel premio. È stato un passo nella mia carriera che non mi aspettavo di fare così presto.” I tifosi del Napoli lo sanno: se non nutriamo i nostri Gaetano o Rrahmani con fiducia simile, rischiamo di vederli brillare altrove. Paz è un campanello d’allarme – svegliamoci, o restiamo a guardare.