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“Lo conosco, era con me ed è un portiere da Napoli”

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Redazione Sport Napoli

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Ferdinando Coppola, ex portiere e oggi collaboratore del Parma

© foto di Federico De Luca

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Ferdinando Coppola, ex portiere dell’Hellas Verona (in squadra con Gollini) e oggi collaboratore del Parma: “È stato un peccato per essere arrivati vicinissimi al traguardo contro l’Inter in Coppa Italia, però questo è il calcio quando giochi contro dei campioni. 

Gollini? A Verona si è consolidato il rapporto di amicizia, ero stato ingaggiato da Bigon anche per fargli un po’ da chioccia perché aveva 6/7 mesi di esperienza. Rientrava dal Manchester, era nel pieno e giocava poco e quando giochi poco sei facilmente incline alla tristezza, invece quell’anno lì al di là dell’epilogo finale fu un anno bello. Lui è cresciuto tanto tra due preparatori dei portieri. Gollini è un portiere che ritengo da Napoli soprattutto caratterialmente. È molto esuberante. A Bergamo quando è arrivato mi chiese di accasarsi da me e avevo la disponibilità, quindi ci è stato tre anni. Se

Meret può risentire della competizione? Penso ci sia stata una chiarezza enorme da parte della società affidandogli la titolarità della porta, dandogli serenità. Poi penso che la competizione non debba mancare mai, altrimenti ti appiattisci. Il Napoli non si può permettere di avere un titolarissimo e dietro un portiere meno affidabile, tutti puntano ad avere il ruolo ben coperto e Meret lo sa. Non so perché Sirigu parte, ovviamente mi spendo a favore di Gollini perché lo conosco. Ha giocato poco nell’ultimo periodo tra il Tottenham e la Fiorentina, ma non avrà grandi difficoltà di inserimento. Caratterialmente è un ragazzo solare e con Napoli si sposa bene. In Premier League l’interpretazione del gioco è diversa, probabilmente sei più sollecitato all’estero perché c’è meno tatticismo rispetto a quanto avviene in Italia. Lui è avvantaggiato perché ha un’esperienza a 360º che lo aiuterà, poi il campo darà le risposte finali.

Lo scudetto? La scaramanzia c’è, ma penso che a Napoli quest’anno si respira un’aria diversa. La reazione alle sconfitte è diversa. Sulla prestazione di Coppa Italia c’è poco da dire, è finita storta anche se il Napoli la stava portando a casa. È un’incidente di percorso che non lascia segni. Ora le energie sono sulle altre competizioni”.



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