Lobotka, il genio sottovalutato del centrocampo che non ha bisogno di muscoli per dominare #Napoli #Calcio #SerieA
Il Corriere dello Sport non si è risparmiato nel celebrare Stanislav Lobotka, definendolo un elemento unico e forse un po’ obsoleto nel mondo del calcio moderno, dove i giganti prendono il sopravvento. “Lobotka è un pezzo raro da museo, è un pensatore del calcio in via d’estinzione non dotato di stazza da corazziere ma certamente di nerbo e forza invidiabili”. Questa descrizione cattura perfettamente come un giocatore non proprio imponente fisicamente possa comunque rubare la scena con intelligenza e tenacia.
Nelle sue ultime uscite, Lobotka ha dimostrato di essere il vero motore della squadra, capace di controllare il gioco con precisione chirurgica. “Lui detta il ritmo e poi difende, sradica palloni agli avversari e governa il gioco della squadra. Anche con la Fiorentina i numeri non hanno fatto altro che confermare la teoria: 55 passaggi, nessuno come lui nell’ambito del Napoli; e 7 possessi guadagnati, come nessuno, neanche i difensori centrali.” È quasi irritante vedere un trequartista così sottile fare ciò che i colossi non riescono, trasformando partite complicate in sinfonie di passaggi.
Ma è la sua versatilità a renderlo indispensabile, sempre pronto a sorprendere in modi imprevedibili. “La capacità di essere decisivo, sempre, pur scegliendo ogni volta una forma diversa: con il Cagliari, tanto per raccontarne una, è stato lui a costruire l’azione rifinita da Buongiorno e conclusa da Anguissa in porta, gestendo la pressione e trasformando in leggerissimo un pallone di piombo al minuto 95”. In un calcio dove tutti corrono e pochi pensano, Lobotka è quel tipo di giocatore che fa male ai puristi, dimostrando che il cervello batte i muscoli ogni dannata volta.