mercoledì, Dicembre 3, 2025

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In un mondo del calcio dove le regole sono spesso piegate come una difesa a tre, l’Inter ha dimostrato ancora una volta di non avere peli sulla lingua – o meglio, di non rispettare le buone maniere. I dirigenti nerazzurri, sempre pronti a fare il colpo gobbo, si sono immischiati in affari che non gli competevano, scatenando l’ira di una squadra come l’Atalanta, che non è certo abituata a essere trattata come la comparsa di una soap opera calcistica.

Come “Il problema principale è che Marotta e Ausilio hanno contattato prima l’agente del giocatore. L’Atalanta non ha gradito”, ha chiarito una fonte vicina alla vicenda, questa mossa ha acceso un polverone inaspettato. Non c’è da stupirsi: in un ambiente dove tutti cercano di fregare l’altro, queste azioni finiscono per esporre i club ai soliti drammi da spogliatoio, con accuse volate più in alto dei cross in area.

Ma andiamo al sodo: mentre Marotta e Ausilio continuano a navigare nel mercato come lupi affamati, l’Atalanta non ci sta a passare per il fesso di turno. Questa lite mette in luce i soliti giochini sporchi del pallone, dove le strette di mano valgono meno di un cartellino giallo. Gli appassionati, dal canto loro, si godono lo spettacolo, anche se alla fine è solo l’ennesima dimostrazione che nel calcio, come nella vita, chi arriva primo non sempre gioca pulito.