Luis Enrique e la sua strana
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fissazione per la tribuna: guardare le partite dall’alto è la nuova moda del calcio! #PSG #ChampionsLeague #TatticaDalSopra #RugbyStyle
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Luis Enrique, l’allenatore del PSG, ha trasformato quella che sembrava una scelta casuale in una vera e propria abitudine: passare il primo tempo in tribuna per osservare la squadra. Dopo essersi ripreso dall’intervento per le fratture causate da una stupida caduta in bici – perché chi l’avrebbe detto che un ex giocatore come lui non sa stare in sella? – ha ripreso a fare tendenza. Prima contro il Lens in Ligue 1, e poi nel match di Champions contro l’Atalanta, ha scelto di osservare i suoi dal punto più alto, ispirandosi ai colleghi del rugby. Insomma, un modo un po’ snob per analizzare il gioco, come se dalla panchina non si vedesse abbastanza.
Lui spiega che questa tattica ha un senso pratico: dalla tribuna, può sbirciare meglio i movimenti, gli spazi e chi ha il pallone attaccato al piede, per poi fare cambi intelligenti all’intervallo. “E così ho pensato di fare come gli allenatori di rugby che stanno in tribuna – ha spiegato Luis Enrique -. Da lassù si ha una prospettiva del tutto diversa rispetto alla panchina, si può controllare l’insieme del gioco, puoi prendere molte informazioni dirette. Sì capisce cosa funziona meglio e cosa meno. Vedi chi gioca bene e chi no. E quindi puoi scendere all’intervallo per prendere le decisioni migliori. È un’opzione che userò in futuro”. Contro l’Atalanta, il PSG ha dominato segnando quattro gol, dimostrando che forse questa visuale “elevata” funziona, o almeno non fa danni.
Ma non tutto è rose e fiori: Luis Enrique ammette che guardare le partite fuori casa potrebbe essere rischioso per la sua salute, vista la spalla non ancora al top. “Non oso guardare le partite dagli spalti fuori dallo stadio di casa per la mia incolumità fisica – ha aggiunto l’allenatore dei parigini -. Ma è una modalità che mi piace, da tempo vedo allenatori di rugby analizzare le partite da una prospettiva molto diversa. Volevo seguire il primo tempo dagli spalti, ed è magnifico. È diverso. Posso controllare tutto. È un’opzione interessante”. Per le trasferte, come quella a Marsiglia, preferisce stare sul campo, dove può sentire l’atmosfera e evitare guai. “Fuori casa è più complicato, anche per la mia tutela fisica, soprattutto alla luce della mia condizione fisica non al top” ha sottolineato indicando la spalla operata per la frattura della clavicola.
In fondo, questo approccio fa discutere: è geniale o solo una scusa per evitare la pressione della panchina? Per ora, Luis Enrique lo riserva alle partite casalinghe, in attesa di vedere se diventerà un trend nel calcio. Con il PSG in forma, chissà se questa vista panoramica gli porterà più successi – o solo più battute dai colleghi. La stagione è appena iniziata, e le sue “epifanie dall’alto” potrebbero diventare un classico.