Il Nuovo Guardiano Azzurro: Milinkovic-Savic Si Presenta, ma Quanto è Pronto per il Napoli?
Cari tifosi del Napoli, eccoci qua con l’ultima novità dal ritiro di Castel di Sangro: Vanja Milinkovic-Savic ha finalmente rotto il ghiaccio in conferenza, dopo l’acquisto da 22 milioni dal Torino. Un colpo che fa discutere, visto il prezzo salato per un portiere che non è esattamente un nome da leggenda. Ma tra entusiasmo e umiltà, le sue parole lasciano spazio a riflessioni: è l’erede affidabile o solo un’altra scommessa?
“Sicuramente si, sarà una bella sfida per me”, ha esordito il serbo di fronte ai microfoni, ammettendo l’eccitazione per il grande salto. Non è male per un ex di Torino e SPAL, ma voi sapete quanto il Napoli esiga più che parole: qui si parla di parate decisive, non di semplici promesse. Ricordate Reina o Meret? Loro sì che hanno scritto pagine di storia sotto la curva, mentre Vanja arriva con un bagaglio da ricostruire.
L’attrazione per la Champions è stata chiara: “E’ stata molto importante, sarà sicuramente una bellssima esperienza, non avendola mai fatta”. Beh, ironico se ci pensate: il Napoli è reduce da trionfi scudetto, e un portiere che non ha mai annusato l’Europa League ci fa un po’ storcere il naso. Sembra più un principiante al luna park che un veterano, ma almeno dimostra fame – qualità che Conte pretende, e che potrebbe trasformarlo in un’arma segreta.
Sulle dinamiche di squadra, Milinkovic-Savic ha giocato d’umiltà: “Con nessuno in particoalre. Ho subito legato con i ragazzi, sono di buon cuore”. Un approccio soft, ma nel Napoli di oggi, con un allenatore come Conte che urla ordini, servono legami di ferro, non chiacchiere da caffè. Paragonandolo a campioni passati, tipo Buffon che comandava in area, qui rischiamo di avere un vice troppo timido – o è solo la prima impressione?
In chiusura, resta la domanda: è lui il numero uno? “Per adesso non mi sento nè il numero uno nè il numero due. Sono venuto a lavorare”, ha detto, lasciando la palla a Conte. Voi appassionati lo sapete, nel Napoli non c’è spazio per l’indecisione – se non si impone, finirà schiacciato come tanti altri arrivi overhypati. Ma diamogli una chance: con 22 milioni spesi, almeno che s’impegni, altrimenti è solo un altro buco nel bilancio azzurro.