venerdì, Maggio 17, 2024

NAPOLI NEWS

LEGGI ANCHE

Mancini, inizio da un incubo: gli viene rifiutata persino la presentazione ai giornalisti

Crosetti, in un articolo per La Repubblica, racconta la prima esperienza del selezionatore dell’Arabia Saudita. Dai problemi sul campo con l’interprete alle convocazioni basate sui video. La sua espressione è molto eloquente.

Maurizio Crosetti, in un articolo sul noto giornale La Repubblica, narra il disastroso debutto dell’ex allenatore della nazionale italiana, Roberto Mancini, sulla panchina dell’Arabia Saudita. Una sconfitta per 3-1 in un’amichevole contro il Costa Rica giocata in uno stadio praticamente vuoto a Newcastle. L’espressione di Mancini dice già tutto e la sua avventura saudita è solo all’inizio. Ci vorrà del tempo per conquistare il cuore dei sauditi, ma la strada per l’italiano sarà difficile.

Ecco cosa si legge: “Le convocazioni erano state fatte basandosi sui video, Mancini non poteva fare di più in questa strana situazione che va dall’Italia a Riad, due settimane per cambiare vita, destino e soprattutto materiale a disposizione. La situazione è subito complicata, difficile e distante. Prima di tutto, bisogna capirsi. Mancini si avvale di un sorta di interprete a cui spiega le indicazioni in inglese, che poi traduce in arabo ai giocatori. Tra l’allenatore e il portavoce si crea una sorta di balletto di frasi, gesti, segni e grida che si sovrappongono, una commistione linguistica, anche se il linguaggio del corpo comunica più delle parole. Mancini si agita, mostra il suo dispiacere. Si volta verso la panchina come se cercasse conforto. Dopo il secondo gol del Costa Rica, che non è molto diverso dal primo, due colpi di testa solitari, il nostro ex selezionatore fa un segno con due dita e chiede: ‘Due gol così, ma come è possibile?'”.

A Mancini è stata negata anche la possibilità di tenere una conferenza stampa: “Il governo saudita non ha programmato una conferenza stampa stasera” precisa un membro dello staff in uniforme impeccabile, prima che la partita inizi. Quanto è lontano, il Mancio, da Skopje e dalla nazionale italiana in questo momento, mentre il match riprende e lui deve sistemare un po’ i suoi Falconi Verdi, che sono abbastanza consunti. Gli danno una mano i suoi fedelissimi Lombardo e Salsano”.

Fonte


Leggi anche