Nell’intervista rilasciata a Il Giornale, l’ex Commissario Tecnico della nazionale italiana ha condiviso riflessioni toccanti, rivelando un profondo senso di perdita per la scomparsa di alcune figure chiave nella sua vita. Con emozione dietro le sue parole, ha affermato: “Vialli, Eriksson e Mihajlovic mi hanno lasciato il deserto nel cuore”.
La perdita di figure iconiche
Il ricordo di Gianluca Vialli, Sven-Göran Eriksson e Sinisa Mihajlovic pesa notevolmente sull’animo del tecnico. Ognuno di loro ha rappresentato una parte importante della sua carriera, sia in campo che fuori. Vialli, con la sua passione e dedizione, Eriksson, con la sua saggezza tattica, e Mihajlovic, con la sua grinta, hanno lasciato un’impronta indelebile.
Un vuoto incolmabile
L’ex allenatore ha spiegato come queste perdite abbiano creato un vuoto che è difficile colmare. “È un sentimento di desolazione”, ha continuato, evidenziando quanto il loro contributo alla sua vita professionale e personale fosse significativo. Ogni ricordo è un frammento di un passato condiviso, un legame che trascende il tempo.
Un’eredità preziosa
Nonostante il dolore derivante dalla loro assenza, il tecnico sottolinea l’importanza di conservare l’eredità di questi uomini straordinari. Le lezioni apprese da ognuno di loro continuano a influenzare la sua visione del calcio e della vita, un monito costante di ciò che significa vivere e respirare il calcio al massimo livello.
Con queste memorie vivide, l’ex CT si prepara a portare avanti il loro lascito anche nelle sfide future, sapendo che quei rapporti resteranno sempre nel suo cuore.