Il Sindaco Manfredi e la Saga dello Stadio: Tra Vecchie Glorie e Sogni Futuri
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, in un’intervista, si è tuffato nella questione spinosa dello stadio Maradona e del nuovo piano di De Laurentiis, senza tanti giri di parole – perché ammettiamolo, in questa città, il calcio è più sacro del Natale. #NapoliStadio #DeLaurentiisProgetto #CalcioItaliano
Manfredi ha ribadito l’obiettivo principale: rendere lo stadio competitivo. Interrogato sul tema, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è avere uno stadio competitivo. Il Comune sta lavorando sul restyling del Maradona che è una nostra proprietà perché possa essere adeguato nella maniera migliore possibile alla normativa della Uefa con le risorse che servono. Se la Società Calcio Napoli vuole realizzare un nuovo stadio a noi non può che farci piacere. Rientra nella responsabilità della Società intraprendere un percorso che sia autorizzabile con un investimento sostenibile.”
Ma andiamo al sodo: è una specie di doppio gioco? Da un lato, c’è l’iconico Maradona con la sua storia concreta; dall’altro, il progetto ambizioso del club. Manfredi non si è sottratto: “Dobbiamo seguire una doppia strada nella consapevolezza che ci sono delle scadenze: per la Uefa entro ottobre 2026 deve essere pronto il progetto esecutivo e la certificazione della copertura finanziaria dell’intervento e questo vale per il Maradona come per un eventuale nuovo stadio. Per questo motivo dobbiamo seguire la doppia strada. Ci sono varie strade possibili, basta pensare a quello che si sta facendo a Bologna, Firenze o anche a Milano ed è chiaro che c’è un problema di vincoli e risorse. Il Comune è aperto a tutte le opzioni per dare uno stadio moderno alla città: lo faremo cercando la piena sintonia con il Presidente De Laurentiis reduce dal secondo scudetto e pronto per grandi sfide di Champions.” Insomma, tra burocrazia e sogni di gloria, non è che si possa sempre vincere facile.
E poi c’è la questione dello stadio al Caramanico, nell’area di Poggioreale: è davvero fattibile, senza troppi casini? Manfredi è stato diretto: “Per il Caramanico ci sono dei vincoli, delle situazioni pregresse come il mercato che coinvolge anche terzi che hanno dei diritti acquisiti.” Alla fine, in una città come Napoli, dove ogni progetto è una partita a poker, l’importante è non finire in fuorigioco con le risorse e le regole. Tra restauri e innovazioni, il pallone continua a rotolare, e speriamo che qualcuno segni prima che scada il tempo.