L’ex calciatore Massimo Marazzina svela la mania ossessiva di Antonio Conte ai tempi del Siena: un dettaglio è sempre un dettaglio! #Calcio #Allenatori #DettagliCheContano
Massimo Marazzina, ex calciatore, ha condiviso aneddoti dal suo passato in un’intervista al podcast ‘DoppioPasso’, focalizzandosi su Antonio Conte come suo allenatore in seconda durante la stagione 2005/06 a Siena. Le sue parole dipingono un quadro di un assistente non certo passivo, ma piuttosto coinvolto e meticoloso, con un tocco di quella ossessione che i veri vincenti non sempre ammettono.
Nelle dichiarazioni, Marazzina ha sottolineato il ruolo attivo di Conte: “Conte era lì nel suo da allenatore, ma faceva il suo come è giusto che sia da secondo. Però aveva voce in capitolo, non era solo quello che metteva giù i cinesini tanto per passare il tempo. Ceccarini avverte: Napoli corre per Mainoo, ma occhio a Pellegrini e quel botto dal Real. Che illusione!
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Inoltre, l’ex giocatore ha ricordato un episodio emblematico che evidenzia la cura estrema per i dettagli: “C’è un episodio che mi è rimasto impresso, stavamo facendo Si allontana di 20-30 metri, poi si gira e torna indietro e va dove aveva posizionato i coni. E allora c’era questo cono che era posizionato così, e lui lo sposta di tanto così. Cioè, per farti capire quanto era maniacale… spostato di mezzo centimetro! Lui magari non se lo ricorderà neanche, però a me è proprio rimasto impresso. Ho il flash di questo episodio per la cura del dettaglio, perché alla fine sono i dettagli che fanno la differenza.”
Questo racconto non fa che confermare come, nel mondo del calcio, una simile attenzione al minimo particolare possa fare la differenza tra vittoria e sconfitta, anche se a volte sembra un po’ esagerata per i comuni mortali.

