Mercato scoppiettante e chiacchiere da bar: quando il calcio sembra più un reality show che uno sport vero #CalcioMercato #Ultimissime #FollieMercato
In un mondo calcistico sempre più simile a una telenovela, il mercato è diventato terreno di scontri verbali e strategie che più contorte non si può. Luca Marchetti, in un editoriale su Tuttomercatoweb, non ci è andato per il sottile nel commentare l’ultima girandola di nomi, trattative e proclami.
Uno degli aspetti più interessanti sottolineati riguarda la confusione totale che aleggia attorno ai movimenti delle squadre, dove la parola “strategia” sembra spesso essere un eufemismo per “tutto è lecito pur di far parlare di sé”. Non si può fare a meno di notare come certe squadre, piuttosto che puntare sul valore tecnico e sui giovani talenti, preferiscano inseguire soltanto nomi altisonanti capaci di attirare i riflettori.
“Il calcio mercato è diventato ormai un grande show mediatico dove ciò che conta è più l’apparenza che la sostanza”, scrive Marchetti, mettendo in luce una realtà che i più appassionati trovano ormai sconcertante. Non solo ingaggi faraonici e scambi al limite della plausibilità, ma una vera e propria corsa all’ultimo scoop social.
Un altro punto forte dell’editoriale riguarda la mancanza di coerenza nelle scelte delle società. Molti club sembrano navigare a vista, convinti che un colpo a sorpresa possa risollevare le sorti di un’intera stagione. “La verità è che spesso si compra per moda, non per reale necessità tecnica” e questo non fa altro che alimentare il circo mediatico.
Se da una parte certi club si affidano a strategie di marketing più che a piani sportivi credibili, dall’altra i tifosi si ritrovano a fare i conti con un calcio sempre più lontano dalla realtà agonistica e sempre più vicino a un format ricco di gossip e faziosità.
Insomma, tra voci di corridoio e dichiarazioni al vetriolo, il mercato resta una giungla, dove la linea tra sport e spettacolo si fa sempre più sottile e incerta. L’unica certezza, forse, è che il pubblico ormai guarda più lo show che la partita.