Addio a Tiberio Ancora e benvenuto a Marco Rufolo: Cambiamenti nello staff azzurro che fanno discutere
Il calcio Napoli non si ferma mai, e mentre i tifosi digeriscono l’addio improvviso di Tiberio Ancora, personal trainer di Conte, arriva già il nome del suo erede. Ancora, che ha lavorato sodo durante il ritiro estivo, ha annunciato la sua uscita su X con parole che suonano come un saluto affettuoso, ma anche un po’ inevitabile: “Questa decisione mi vede costretto a lasciare il Calcio Napoli e non rinnovare il contratto presentatomi. Ringrazio la Società, La Squadra, il Mister, lo Staff e tutti i collaboratori che rappresentano il Calcio Napoli per avermi dato la possibilità di far parte di questa splendida famiglia. Un grazie particolare a tutti i tifosi del Napoli e tutta la città per dirvi che siete Unici e Inimitabili. Un grande abbraccio”.
Bella roba, eh, partenopei? Sembra un addio da vero napoletano doc, con quel mix di gratitudine e malinconia che ci fa venire un nodo in gola. Ma diciamocelo, dopo anni di rivoluzioni nello staff, quante volte abbiamo visto questi saluti strappalacrime? Ancora era un pilastro per la forma fisica della squadra, e la sua partenza improvvisa ci fa pensare: è solo il prezzo del successo, o un segnale che sotto De Laurentiis le cose cambiano troppo in fretta, proprio come ai tempi di Ancelotti?
Ora, per non lasciare buchi, il Napoli ha già pescato dal mazzo: l’annuncio ufficiale sul sito del club è lapidario e ottimista.
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Paragonandolo al passato, ricordate quando lo staff era più stabile, come sotto Sarri? Quei cambiamenti portavano risultati, ma oggi sembrano solo giri di valzer che distraggono dai veri problemi, tipo la difesa colabrodo. Voi tifosi veri sapete che non basta un nuovo nutrizionista per sfamare le nostre ambizioni: Rufolo dovrà dimostrare di essere all’altezza, altrimenti finirà come tanti altri, tra promesse e rimpianti.
Insomma, azzurri, tenetevi pronti: questo è solo l’inizio della stagione, e se le cose non cambiano in campo, potremmo finire a ridere amaramente di questi “cambiamenti epici”. Ma dai, Napoli non si arrende mai – forza, facciamogli vedere chi siamo!