Luca Marianucci del Napoli: La vita da nuovo eroe in azzurro, tra sudori e chiacchiere spensierate #Napoli #SerieA #Calcio
Il difensore del Napoli, Luca Marianucci, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio CRC, condividendo pensieri schietti su vita da calciatore, compagni e prime sfide. Con un tocco di ingenuità tipica dei novellini, ha ammesso di essere pronto a bere ogni parola dei veterani, senza troppi giri di parole. Le sue dichiarazioni mostrano un misto di entusiasmo e realismo, come se fosse uno di quei tipi che non si fanno illusioni ma ci provano lo stesso.
“È una grande soddisfazione per me essere a Napoli: posso solo imparare dai miei compagni di squadra, io sono pronto ad ascoltare ed applicare qualsiasi consiglio mi venga dato. Ritiri? Sono stati impegnativi sul piano fisico, ma sono cose che ci ritroveremo sia sabato che nelle prossime partite. Mi sono ambientato subito molto bene con la squadra: sono grandi campioni, ma soprattutto belle persone. Come si è visto in piazza a Castel di Sangro ci prendevamo già in giro (ride ndr), si è creato subito un buon feeling.”
Parlando della fase difensiva, Marianucci non si è risparmiato in dettagli pratici, dimostrando che dietro quel sorriso da ragazzo della porta accanto c’è un professionista che sa il fatto suo. È un approccio diretto, quasi brutale, che mette in chiaro come non ci sia spazio per le scuse in campo. Poi, ha tirato in ballo un certo nome con la stessa nonchalance con cui si ordina una pizza, rivelando ammirazione per un vincente puro.
“Fase difensiva? Sono concetti che aiutano tutta la squadra. Quando si difende molto alti si ha meno spazio da coprire e si è più vicini alla porta in caso di recupero del pallone e quindi si è più propositivi in attacco. Conte? È un campione ed un vincente, spero che mi trasmetta i suoi insegnamenti e la sua personalità. Sono un difensore a cui piace giocare molto con la palla, bravo tecnicamente, un buon marcatore: ho tanto su cui migliorare, ho iniziato adesso.”
Non solo calcio, però: Marianucci ha virato su gusti personali, elencando le sue preferenze musicali con la schiettezza di chi non ha tempo per le smancerie. È come se volesse dire: “Ehi, non sono solo muscoli e tackle, ho un’anima rock”. Intanto, ammette di non aver ancora esplorato la città come si deve, limitandosi a un’icona eterna, e guarda già avanti alla prima partita con l’entusiasmo di un debuttante affamato.
“Musica? Ascolto il rap italiano: Sfera Ebbasta, Geolier, Marracash, Luché. Non ho avuto tempo di visitare bene la città, ma ne avrò sicuramente: sono riuscito a vedere solo il murales di Maradona finora. Sassuolo-Napoli? È un’emozione indescrivibile iniziare questa nuova stagione con tutti i miei compagni e provare a difendere lo scudetto che abbiamo in petto. Stiamo preparando la sfida nei minimi dettagli, il mister ci tiene molto a curare ogni aspetto: siamo pronti per fare una grande partita.”
In sintesi, Marianucci emerge come un mix di umiltà e ambizione, pronto a tuffarsi nella mischia con la squadra. Che sia un neo-campione o solo un altro nome sulla lista, le sue parole lasciano intendere che il Napoli ha un elemento che non si tira indietro, e questo potrebbe fare la differenza nella stagione che sta per scaldarsi.