Pierpaolo Marino, ex direttore generale del Napoli, ha rilasciato un’intervista al portale MilanNews, parlando diffusamente dell’attuale situazione nella trattativa Zirkzee-Milan. Durante l’intervista, Marino ha esplorato vari aspetti delle negoziazioni calcistiche moderne, evidenziando come il ruolo dei giocatori e degli agenti sia notevolmente cambiato negli ultimi anni.
Le difficoltà dei club nelle trattative
Marino ha sottolineato quanto siano cambiate le dinamiche contrattuali tra club e giocatori, rimarcando il potere dei calciatori grazie alle loro protezioni contrattuali. Ha evidenziato situazioni come quella di Boulaye Dia alla Salernitana, spiegando come i calciatori possano rifiutarsi di giocare, mettendo le società in una posizione di difficoltà.
Ha dichiarato: “[…] Basti pensare al caso di Boulaye Dia alla Salernitana, dove si è permesso di rifiutarsi di giocare, come se lo stipendio fosse dato per andare in trasferta a fare una passeggiata” (fonte: MilanNews).
Il ruolo degli intermediari e dei costi
Marino ha anche discusso le complessità legate alla gestione di queste situazioni per i club, affermando che tutti vogliono partecipare al banchetto, inclusi familiari del giocatore, intermediari e sponsor. Ha descritto il calciatore come una vera e propria azienda, cercando di massimizzare i guadagni in una carriera breve, con costi che gravano sulle società.
Ha aggiunto: “[…] Vogliono partecipare tutti al banchetto; famiglie del giocatore, intermediari, quelli che partecipano a portare gli sponsor. Il calciatore è un’azienda. E nel trasferimento che deve essere la fetta più grande di guadagno in una breve carriera devono massimizzare. E i costi gravano sulle società, cosa altamente immorale” (fonte: MilanNews).
L’intervista di Pierpaolo Marino offre uno spaccato interessante sul complesso mondo delle trattative calcistiche moderne, ponendo l’accento sui numerosi ostacoli che i club devono affrontare per mantenere un equilibrio tra le richieste dei calciatori e le proprie necessità finanziarie.
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