venerdì, Ottobre 11, 2024
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Marotta si sfoga: “Guadagnava 30 milioni e il suo valore era di 60. Non era un semplice impiegato”

di Filippo Testa

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Al Festival dello Sport di Trento, Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha sollevato una questione annosa riguardante gli stipendi dei top player nel calcio moderno. Durante il suo intervento, Marotta ha sottolineato come i compensi di certi giocatori possano influenzare in modo significativo l’economia di una squadra, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità economica di tali pratiche nel lungo periodo.

### L’impatto economico degli stipendi elevati

‘Non è sostenibile per club e federazioni’ mantenere un livello così elevato di stipendi, ha affermato Marotta, facendo riferimento alle grandi cifre che le società sono costrette a sborsare per trattenere i loro migliori talenti. Questo sistema porta, secondo lui, a uno squilibrio che rischia di compromettere la competitività e la stabilità finanziaria dei club meno facoltosi.

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### Le implicazioni per il calcio europeo

L’altra faccia del problema riguarda l’intero panorama calcistico europeo. Marotta ha accennato al fatto che gli alti salari potrebbero portare a una ‘disaffezione’ da parte dei tifosi, ormai sempre più consapevoli delle dinamiche finanziarie dietro le quinte. Il presidente dell’Inter ha suggerito che sarebbe necessario un intervento per regolare gli stipendi, al fine di garantire ‘equità e competitività’ a livello continentale.

In conclusione, le parole di Marotta mirano a lanciare un grido d’allarme per il futuro del calcio, mettendo in luce l’importanza di gestire in modo equilibrato le risorse economiche delle società sportive.

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