Il Napoli ha vissuto giorni gloriosi con Dries Mertens, ora al Galatasaray, che ha parlato a ‘Obi One Podcast’ del suo record di miglior marcatore nella storia del club: "Diventare il miglior marcatore della storia del Napoli è stato incredibile. Quando arrivai, partivo spesso dalla panchina. Poi iniziai a segnare, fare assist… non ero mai stato un vero centravanti. Poi Higuain andò via, Milik si infortunò e Sarri mi disse: “Adesso giochi da attaccante”. Quella stagione fu la più importante: 35 gol, una cosa che non mi sarei mai aspettato".
Mertens, l’ex numero 14 partenopeo, ha ricordato con entusiasmo il suo percorso nel club azzurro, dagli inizi in panchina fino alla consacrazione come bomber principe. La sua trasformazione da gregario a protagonista, con il passaggio a centravanti post-Higuain, ha segnato un’epoca d’oro per i tifosi napoletani. La stagione dei record, con 35 reti, è stata una vera e propria sorpresa per lui, dimostrando che il destino talvolta ha in serbo sorprese incredibili per chi sa coglierle.
E su Sarri, parole al miele: "Il suo gioco era spettacolare, il famoso ‘Sarri-ball’. Da attaccante tornavo indietro, risalivo il campo… sembrava che il pallone ti cercasse da solo per metterlo in rete. Il mio gol più bello? Il cucchiaio contro il Torino, indimenticabile. Le emozioni dopo quel gol sono ancora vive".
Il "Sarri-ball" ha lasciato il segno, e Mertens non ha perso occasione per elogiare la filosofia di gioco che ha reso il Napoli una macchina da gol. La sua abilità di muoversi in campo, non solo come finalizzatore ma anche come creatore di gioco, è stata esaltata dal sistema di Sarri. Il gol con il cucchiaio contro il Torino è stato un capolavoro di tecnica e classe, un momento che ogni tifoso napoletano ricorda con orgoglio e che ancora oggi fa battere forte il cuore dei supporters azzurri.
