La Curva Sud del Milan tuona contro le follie repressive a San Siro! #CurvaSud #MilanFans #TifoCalcio
La Curva Sud del Milan, sempre silenziosa durante l’estate sulle questioni del club, ha rotto il ghiaccio alla vigilia della prima partita ufficiale della stagione con un comunicato acceso sui social. I tifosi, noti per il loro sostegno infuocato, hanno espresso frustrazione per le restrizioni imposte dalla società, etichettandole come un’assurdità burocratica.
Nel loro messaggio, hanno risposto direttamente alle domande dei fan: “Tante persone in queste settimane ci hanno scritto chiedendo se la Curva Sud degli ultimi anni, passionale, colorata, con i suoi storici striscioni, le sue coreografie spettacolari e il suo tifo incessante, sarebbe stata regolarmente al proprio posto. Ebbene oggi dopo un lungo silenzio assordante da parte della società, possiamo darvi le prime risposte: • nessun riscontro sui nuovi striscioni • vietati quasi tutti i vecchi striscioni • black-list con divieto di abbonamento al 2° blu ma con possibilità di abbonarsi nel resto dello stadio e di comprare i biglietti anche al 2° blu (si avete letto bene, per ordine pubblico ci vietano di abbonarci al 2° blu, ma se riusciamo nell’impresa di prendere uno dei pochi biglietti disponibili al 2° blu partita per partita, il problema di ordine pubblico scompare magicamente: follia!!!)”.
Questa lista nera include non solo i leader del tifo, come i vocalist e i responsabili delle coreografie, ma anche i loro familiari – figli, mogli e persino ragazzi senza precedenti – solo per aver criticato la società in modo pacifico e legale durante eventi autorizzati. Con un tono di indignazione, i tifosi descrivono il regime a San Siro come autoritario, che rende impossibile il tifo tradizionale visto in tutte le curve italiane.
Alla fine, esprimono rammarico per l’allenatore e la squadra, definiti “vittime sacrificali di questa scelta da parte della società, figlia di una repressione cieca, ingiustificata e senza alcuna logica. Buon teatro a tutti!”, evidenziando come queste misure siano non solo illogiche, ma anche dannose per lo spirito del calcio. La situazione solleva domande su dove finisca il controllo e inizi la pura idiozia nel mondo del tifo organizzato.