Vanja Milinković-Savić apre il cuore sul suo Napoli: debutto, Champions e vita in città #Napoli #Calcio #Portieri #SerieA
Il portiere serbo del Napoli, Vanja Milinković-Savić, non è certo uno che si tira indietro quando si tratta di parlare chiaro. In una chiacchierata con i microfoni di Radio CRC, ha condiviso le sue prime sensazioni da azzurro, senza troppi giri di parole – un bel cambio rispetto ai soliti piagnistei del mondo del calcio.
“Esordio con la Fiorentina? Sicuramente è stato un buon inizio: quando giochi in trasferta e riesci a portare a casa i 3 punti è sempre importante.” Beh, diciamocelo, per un novellino come lui, infilare una vittoria in trasferta è come vincere alla lotteria senza biglietto – e lui sembra già un po’ troppo compiaciuto. Poi, sulla Champions: “La Champions è un sogno per tutti i bambini, sono cresciuto guardando questa competizione e tifando tante squadre. Non vedevo l’ora di prendervi parte: è stata una grande emozione. È importante quando arrivi in un gruppo nuovo trovarti come a casa: qui è così, sono dei ragazzi splendidi.” Fantastico, eh? Un gigante che guarda partite da bambino e ora si sente come in famiglia – magari la prossima volta ci racconta anche delle favole della buonanotte.
Parlando di competizione interna, Vanja non lesina complimenti al compagno Meret, ma con un tocco di realismo un po’ spigoloso: “Meret? La sana competizione spinge entrambi a migliorarci e a lavorare il più ed il meglio possibile. Alex è un bravissimo ragazzo, mi fa molto piacere allenarmi con lui. Con Conte devi allenarti tanto: questa è la richiesta principale che fa il mister.” Insomma, il mister Conte vuole sudore e fatica, e Vanja lo sa bene – non c’è spazio per i fannulloni, o finisci sulla panchina a fare da zerbino.
Sull’inizio di campionato, è critico ma positivo, come se volesse dirci che non è tutto rose e fiori: “Inizio del campionato? Secondo me potevamo prendere qualche gol in meno, ma siamo partiti sicuramente molto bene. Dobbiamo continuare così. Io penso che per lavorare bene con i piedi ci voglia continuità: più si lavora, più si migliora sotto questo aspetto. Mi piace il coinvolgimento del portiere nel gioco della squadra: in partita penso che più hai il contatto con la palla e più facile è essere sempre sul pezzo e concentrato. Questa cosa mi piace molto.” Ah, il portiere che ama toccare la palla – non come quei colleghi che preferiscono starsene lì a guardare, eh? Finalmente uno che si impegna.
E poi c’è lo stadio: “Il Maradona è sempre bello, anche quando venivo da avversario. Ora che faccio parte del Napoli è ancora più particolare: non vedo l’ora di esordire in casa.” Immaginatevi questo tizio, tutto eccitato per il Maradona – come un turista che scopre Napoli per la prima volta. Infine, sulla città: “La città? Non sono riuscito a visitare nulla: faccio solo casa-centro sportivo. Mi sto ambientando bene, mi piace stare qui: le città con il mare hanno un’energia diversa. Sto molto bene qui”. Poveretto, intrappolato tra casa e allenamenti, ma almeno apprezza il mare – chissà se ha già assaggiato una pizza decente o se è troppo impegnato a fare il serio. Insomma, Vanja sta dimostrando che tra pali e palloni c’è spazio per un po’ di cuore, anche se il calcio a volte è un gioco sporco.