Vanja Milinković-Savić: Un Nuovo Guardiano Tra Ambizioni e Leggende
Vanja Milinković-Savić, il portiere serbo fresco d’arrivo al Napoli, ha rotto il ghiaccio con un’intervista esclusiva a CRC, la radio ufficiale. In un mondo di portieri iconici, il suo discorso mescola rispetto per il passato e fame per il futuro, ma andiamo oltre le parole: è davvero pronto a difendere la porta azzurra come un vero gladiatore al Maradona?
Il numero 32 sulla sua schiena non è una scelta casuale. “Perché il 32? Sono cresciuto con le immagini di Abbiati, lo seguivo e per questo motivo ho scelto questo numero. Era un portiere di alto livello, molto sottovalutato secondo me. Movenze tecniche simili? No, non lo direi.” Bella storia, Vanja, ma ricordate, tifosi: Abbiati era un gigante al Milan, spesso in ombra rispetto a Buffon o Reina. Se Milinković-Savić pensa di emularlo, deve dimostrare che non è solo un’eredità, ma un passo avanti per un Napoli che ha visto portieri da leggenda – o da incubi, come certe papere recenti.
Le sue ambizioni suonano come un mantra vincente: “Le mie ambizioni personali qui al Napoli? Guardare partita dopo partita e pensare a vincerle tutte. In tutta la mia carriera ho ragionato così: ci proverò anche qui.” Pensateci, napoletani: è il classico discorso da nuovo acquisto, ma quante volte l’abbiamo sentito da giocatori finiti in panchina? Paragonandolo al passato, De Sanctis o Ghoulam avevano lo stesso fuoco, ma il Napoli ha bisogno di fatti, non solo parole – altrimenti finiamo come altre squadre che blaterano vittorie e poi inciampano.
La Champions è il suo nuovo playground: “La Champions? È una novità e non vedo l’ora di far parte di una competizione di questo livello.” Bene, Vanja, benvenuto nel girone infernale! Per noi tifosi, è musica per le orecchie dopo anni di Europa League da cardiopalma, ma ironia della sorte, se non è titolare, rischia di scaldare la panca mentre Meret para miracoli. Chiedetevi: è un rinforzo serio o solo un ripiego, come certi acquisti pasticciati del passato?
Sul pubblico, è diretto e realista: “Quando giocavo contro il Napoli al Maradona era molto complesso per il tifo che fa il pubblico. Ad oggi che indosso questa maglia spero ci sostengano e ci diano una mano. Giochiamo per il pubblico, loro vengono per guardarci giocare. Non sono scaramantico per niente, entro in campo concentrato per fare il meglio possibile.” Esatto, compagni: i tifosi napoletani non sono un optional, sono benzina pura, ma se stecca, non aspettatevi indulgenza – siamo duri come il basalto del Vesuvio. In sintesi, Vanja, fai il tuo e trasformiamo il Maradona in una fortezza, non in un circo. Forza Napoli!