Mkhitaryan non si pente della sua frase bomba: "Siamo stati ingiocabili in alcune partite, e se qualcuno mi prende in giro, non me ne frega niente" #Inter #ChampionsLeague #Calcio
Henrikh Mkhitaryan, il centrocampista dell’Inter, è tornato sotto i riflettori con un’intervista a Repubblica, ripescando una dichiarazione che aveva fatto scalpore nella scorsa stagione. Il discorso ruota intorno a quella frase che tanti avevano preso di petto, senza peli sulla lingua, come se il calcio fosse un campo di battaglia dove le parole contano quanto i gol.
In quell’occasione, Mkhitaryan ha ribadito la sua posizione senza tanti giri di parole. "Non ho detto che siamo ingiocabili sempre, ma che lo siamo stati in alcune partite, per l’atteggiamento che abbiamo messo in campo. Certo che lo direi di nuovo, lo penso. Se poi qualcuno mi prende in giro, non me ne frega niente." È un’affermazione che sa di sfida, un po’ come dire "fate pure i spiritosi, io vado avanti".
Passando alla delusione della finale di Champions, il giocatore non nasconde il rammarico, ma con un tocco di realismo grezzo. "Finale Champions? La cicatrice resta. Il dolore non si cancella, è stata una sconfitta brutta. Non dimentichiamo il percorso che ci ha portato fin lì, abbiamo fatto grandi partite, ma indietro non si torna. Dobbiamo rialzarci, imparare e andare avanti. Non serve pensarci troppo. Dobbiamo lavorare per vincere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane e nei prossimi anni." Qui, Mkhitaryan mostra un lato tosto, quel genere di mentalità da campo che non si perde in lamentele, ma guarda dritto al futuro con i piedi per terra.
In sintesi, l’intervista di Mkhitaryan è un promemoria per il mondo del calcio: le sconfitte bruciano, le critiche infastidiscono, ma l’importante è rialzarsi e combattere. Un messaggio diretto, senza fronzoli, che rispecchia lo spirito crudo di chi vive il gioco con passione e senza filtri.