Vittoria contro lo Sporting: Ansia, qualità e i guai dei grandi nomi in Champions! #Calcio #ChampionsLeague #ParticolariDecisivi
La squadra ha conquistato una vittoria non proprio a mani basse contro lo Sporting, dove l’ansia ha fatto da padrona dopo un rigore che ha messo tutti un po’ sotto pressione. È palese che certi rischi non si calcolano solo sul campo, e qui si vede quanto conta la testa nel gioco.
“Dopo il rigore c’è stata un po’ di ansia evidentemente, la percezione del rischio e del pericolo. Ce ne era piena consapevolezza già dalla vigilia. Conte ne aveva parlato tante volte alla squadra e ieri ne abbiamo avuto una dimostrazione. Lo Sporting è una squadra contro la quale è servita pazienza, qualità. La Champions è veramente la coppa dei particolari: il livello si alza sotto tutti gli aspetti.”
Parlando dei giocatori, non è un segreto che certi tipi come loro debbano almeno provare a stare in sintonia, altrimenti si spreca talento. Sul lato sinistro, c’è un ingorgo che sembra un’autostrada bloccata, con sovrapposizioni che complicano le cose, e un altro che ama infilarsi lì. Rispetto a prima, quando c’era chi operava sull’altro lato e lasciava spazio, ora è un casino: uno ci prova, ma si ritrova bloccato da troppi compagni. In questo momento, è chiaro che qualcuno sta arrancando, e non è solo una questione di forma fisica; certe partite non le vinci solo con le corse.
“C’è una premessa, che forse è anche auspicio: quelli così, come loro [De Bruyne e McTominay, ndr] devono quantomeno provare a coesistere, perché sarebbe un peccato rinunciarci. Evidentemente, da quel lato lì [di sinistra, ndr] c’è traffico, c’è il rischio di una sovrapposizione tra i due.
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Sulla reazione al cambio, beh, è roba da veri fenomeni: pretenderlo tutto e non accontentarsi mai, come se il mondo ti dovesse la perfezione. Quel saluto dal pubblico ha l’aria di un “scusa, eh”, un gesto popolare per rimediare. E a proposito, quanti in squadra possono davvero cambiare le sorti di una partita? Giudicare uno basandosi solo sulla stagione passata è ingiusto, soprattutto se quella era una bomba.
“Reazione di De Bruyne al cambio contro il Milan? C’è da dire che è tipica del fuoriclasse. Si era vista già in ritiro per la ricerca della perfezione, il pretendere da se stesso il massimo, con la giusta consapevolezza. La standing ovation del Maradona sa tanto di scuse popolari. Un ‘sorry, Kevin’. A parte De Bruyne, quanti giocatori nel Napoli possono determinare una partita? Si farebbe un torto a McTominay se il parametro per giudicarlo fosse la scorsa stagione: la possiamo considerare una stagione straordinaria?”
In sintesi, la Champions resta un torneo dove i dettagli fanno la differenza, e qui si vede come pazienza e qualità possano salvare la pelle in match tosti come questo.