Mourinho di nuovo al Benfica: l’eterno Special One promette una rinascita altruista, ma chissà se dura! #MourinhoTorna #BenficaVincera #ChampionsLeague
José Mourinho è tornato al timone del Benfica, il club portoghese dove ha iniziato la sua carriera da allenatore nel 2000. Con un contratto biennale che lo legherà alla squadra fino alla fine della stagione 2026/27, il tecnico è stato presentato ai media, ammettendo di essere cambiato con gli anni. In modo un po’ sospetto, visto il suo passato da divo del calcio, ha dichiarato: “in una fase diversa della mia carriera, e come persona. Sono più altruista, meno egocentrico, penso meno a me stesso e più alla gioia che posso portare agli altri. Non sono io l’importante; il Benfica è importante e voglio farlo tornare a vincere”.
Il Benfica ha deciso di esonerare l’ex allenatore Bruno Lage dopo la delusione della prima gara in Champions League contro il Qarabag. Il presidente Rui Costa non ha perso tempo e ha richiamato Mourinho, che era stato licenziato dal Fenerbahce solo poche settimane prima, proprio in seguito a una sconfitta contro il Benfica in un match per l’accesso alla fase finale della competizione europea. Ironico, no? L’uomo che ama le vittorie non tollera neanche una battuta d’arresto.
Parlando con i media, Mourinho ha espresso sorpresa per l’entusiasmo dei fan, nonostante i suoi anni di esperienza: “Mi ha colpito l’accoglienza dei tifosi e 25 anni di calcio ai massimi livelli non mi hanno reso immune a tutto questo – ha aggiunto l’ex tecnico della Roma -. Anche per loro voglio vincere sempre; non possiamo più subire sconfitte come successo due giorni fa. Questo non è il Benfica. Il Benfica è la squadra che ha giocato contro il Fenerbahçe per 30 minuti, la squadra che ha faticato a Istanbul con un uomo in meno, ha portato la nave in un porto sicuro e ha ottenuto un risultato positivo. Questo è il Benfica con cui mi identifico, quello con cui sono cresciuto”. Beh, almeno stavolta finge di pensare al club prima che a se stesso – chissà quanto durerà questa nuova fase “altruista”.
Per il suo debutto in campionato, previsto già sabato, Mourinho ha promesso un approccio cauto: “non porterò cambiamenti radicali, lavorerò con calma, iniziando dal profilo emotivo – ha sottolineato -. Dobbiamo scendere in campo sapendo che non siamo solo in 11, che siamo milioni, e pensare a loro”. Con un po’ di fortuna, questa ritrovata umiltà potrebbe trasformare il Benfica in una macchina da guerra, ma nel mondo del calcio, le promesse sono come i rigori: facili da sbagliare. Gli occhi di tutta Europa saranno puntati su di lui per vedere se questa seconda vita a Lisbona sarà davvero speciale.