Ex direttore Fedele critica i piani del Napoli e i talenti dell’Inter: soldi a pioggia o illusioni? #Calcio #SerieA #TMW
Enrico Fedele, ex direttore e ospite di TMW Radio durante Maracanà, non ha certo peli sulla lingua nel parlare dei presunti "regali" del patron ADL per il nuovo allenatore Conte: Beukema, Ndoye, Lang e Nunez. Secondo lui, il Napoli rischia di fare pasticci con il portafoglio, visto che i soldi non bastano mica per tutti. Si discute se questi acquisti possano davvero rendere la squadra competitiva, ma Fedele è chiaro: meglio non illudersi con nomi gonfiati.
"Tutti questi soldi non ci sono. ADL ha detto quanto si può spendere tra cartellini e ingaggi. Il Napoli rischia di perdere due grandi giocatori e ha il dovere di accontentarli. Sono Anguissa e Lobotka. Lobotka ha una clausola di 27 mln per l’estero ed è appetibile. Il Napoli deve soprattutto rinnovare Anguissa e Lobotka, e ci vorrà poi un altro cagnaccio lì in mezzo. Quando gioca De Bruyne, chi metti lì? Io per esempio preferisco davanti Lucca a Nunez, servono giocatori che si adattino velocemente al calcio italiano. Quando sento dire che Ndoye vale 50 mln dopo una stagione, non ci sto. Lì davanti serve un esterno tipo Lookman che segna, non un altro centrale".
Passando all’Inter, Fedele si è espresso senza filtri su cosa fare con Pio Esposito, etichettandolo come un prospetto di seconda scelta rispetto al fratello Sebastiano. Per lui, i giovani talenti come Sebastiano meritano più spazio, ma la domanda rimane: quanto tempo di gioco sprecano in panchina?
"Per me è più di prospettiva Sebastiano Esposito. Ha fatto delle cose che mi hanno sbalordito. Ma devono giocare. Può rimanere all’Inter, come il fratello, ma quanto giocano poi?".
In conclusione, Fedele non lascia dubbi: nel calcio di oggi, tra valutazioni esagerate e promesse non mantenute, serve realismo brutale per non finire nei guai. Le sue parole fanno riflettere su come i club gestiscano talenti e budget, in un mondo dove il pallone rotola veloce e le chiacchiere restano solo aria fritta.