Napoli spinge col mercato ma attenzione: il rischio di "juventinizzarsi" è dietro l’angolo. Tra strategie che puzzano di disfatta e una gestione da manuale dell’anticalcio, gli azzurri sembrano perdere smalto. #CalcioMercato #Napoli #SerieA
Il Napoli continua a muoversi sul mercato, ma non tutti sono convinti della direzione presa. Gli esperti lanciano un avvertimento chiaro: il club partenopeo rischia la cosiddetta "juventinizzazione", un termine che, nel gergo sportivo, è tutt’altro che un complimento. La preoccupazione riguarda un eccessivo conformismo nelle strategie di mercato, che sembra allontanare la squadra dalla sua identità vincente.
Il problema non è tanto il fatto di voler rinforzare la rosa quanto la modalità con cui ciò avviene. La “juventinizzazione” si concretizza, secondo i critici, in una tendenza a scegliere profili rischiosi o poco incisivi, secondo una gestione che privilegia la sicurezza sterile alla concretezza del campo. Tutto questo mentre si perde quella brillantezza e quell’audacia che hanno fatto la fortuna del Napoli negli ultimi anni.
L’analisi degli esperti è impietosa: denota una perdita di originalità e una deriva verso un modello di acquisti e strategia sportiva più conservatore, quasi codificato. Si parla di una trasformazione culturale interna che sta portando la società azzurra a comportarsi come un club che preferisce tutti pazzi per la “paura di sbagliare”, piuttosto che rischiare per vincere.
Dunque, il Napoli deve stare attento. Il rischio è quello di farsi inghiottire da meccanismi che allontanano dai sogni, lasciando il giocatore e il tifoso scontenti e spaesati in un ambiente sempre più schiavo di protocolli e numeri. Così, mentre il mercato continua la sua corsa, la vera partita si gioca a livello di mentalità: non farsi “juventinizzare” potrebbe essere la vera sfida per gli azzurri.