Le opinioni controcorrente di Marco Negri sul calcio di oggi
Eh, chi l’avrebbe detto che un ex giocatore come Marco Negri si mettesse a sparare a zero sul business del pallone? In una chiacchierata radiofonica, ha detto pane al pane senza troppi giri di parole, criticando come i soldi e le lusinghe straniere stiano rovinando il nostro bel campionato. #CalcioMercato #SerieADeclino #PremierLeague
Marco Negri, un allenatore che non le manda a dire, ha parlato in un’intervista a Radio Goal, trasmessa su Kiss Kiss Napoli. Ha toccato diversi temi caldi del mercato, partendo dalle motivazioni dietro certe scelte dei giocatori. “Ndoye al Nottingham? Hanno pesato ingaggio e il fatto di giocare in Premier. La Serie A non è più quella degli anni 2000, il Bologna ha spinto per monetizzare il più possibile per reivestire la cifra. Ndoye aveva una grande opportunità di giocare la Champions col Napoli e di andare a lavorare con un allenatore come Conte col quale sarebbe cresciuto.” Insomma, Negri non ci va leggero: dipinge la Serie A come un relitto del passato, dove i club vendono per far cassa e i talenti preferiscono l’erba del vicino, anche se magari è solo più verde grazie ai quattrini.
Passando a un altro fronte, Negri non ha risparmiato commenti sul fascino di certe destinazioni esotiche per i big del calcio. “Osimhen in Turchia? Ebbi la fortuna di sfidare il Galatasaray e lì l’atmosfera è molto bella, non è paragonabile a qualche squadra araba. Napoli oggi è diventata una tappa di arrivo e non più di passaggio”. Qui, il tono è un po’ spigoloso, come se volesse dire che certi posti sono solo una moda passeggera, mentre Napoli sta diventando il vero centro del mondo per chi conta. Negri, con la sua esperienza, fa capire che il calcio non è solo soldi e viaggi, ma anche passione – e forse, in modo un po’ irriverente, suggerisce che non tutti i lidi esotici valgono il salto. Una riflessione che fa discutere, in un’epoca dove i giocatori sembrano più mercanti che atleti.