De Laurentiis, il solito sceriffo di Napoli: tra protegge e punisce, la sua gestione non passa mai inosservata #DeLaurentiis #Napoli #Calcio
In Italia, quando si parla di Napoli e di chi tira le fila, non si può fare a meno di citare "Aurelio De Laurentiis". Un uomo che è diventato il volto, e spesso il cuore pulsante, di una realtà calcistica che continua a far discutere e dividere. Carlo Nesti, storico giornalista Rai, non le manda certo a dire sull’attuale numero uno azzurro.
Secondo Nesti, "De Laurentiis rappresenta una figura di comando decisiva, un imprenditore dal pugno di ferro", capace di muovere le fila del calcio partenopeo con una miscela di autorità e pragmatismo che spesso fa tremare chiunque osi mettersi di traverso. Nel mondo dorato del pallone, dove i presidenti si truccano da buoni samaritani, lui resta uno che non si fa illusioni e non tende mai la mano senza un secondo fine.
Una gestione dunque senza peli sulla lingua, fatta di scelte nette e di colpi di scena che mantengono vivo il dibattito tra tifosi, giornalisti e addetti ai lavori. Non è raro sentir parlare del suo modo di fare come di un tipico esempio di chi "proteggendo la squadra, sa anche punire senza pietà". Insomma, una doppia faccia che mantiene alta la tensione nel mondo azzurro e che fa di lui una figura destinata a rimanere impressa negli annali del club, per il bene o per il male.
Pur tra critiche e applausi, l’imprenditore campano continua a essere quel tipo di presidente che non lascia nulla al caso, e certamente non è uomo da compromessi. Le sue decisioni, proprio come lui, non passano mai inosservate, e il Napoli ne risente ogni volta in maniera viscerale e spesso spettacolare.
