Alessandro Renica, ex difensore del Napoli, parla ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno della lotta scudetto
© foto di Lorenzo Marucci
Alessandro Renica, ex difensore del Napoli, parla ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno della lotta scudetto e sottolinea una differenza tra il suo Napoli e quello di oggi: “Io sono tranquillo, la rosa è completa, di qualità, riesce a rimediare anche alle defezioni più importanti, come è accaduto per le assenze di Osimhen, Anguissa e recentemente Kvaratskhelia. Noi non avevamo un organico così completo, pagammo i problemi al ginocchio di Bagni e un calo fisico di tutti nel finale di campionato. A quei tempi purtroppo era una costante, lo avemmo anche nella stagione precedente, quella del primo scudetto. C’era poi il Milan fortissimo, che viaggiava ad alta velocità, non vedo in questo campionato un avversario di quel livello. A distanza di 35 anni c’è ancora l’amaro in bocca perché forse quello era lo scudetto più meritato, che paradossalmente non abbiamo vinto. È il bello e il brutto del calcio“.
Quale può essere l’avversaria più temibile per il Napoli?
“Fare previsioni espone al rischio di fare brutte figure, ricordatevi cosa si diceva sul possibile presunto calo del Napoli a gennaio.
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Pensa che ci possa essere il rischio d’abbassare il livello della concentrazione con un vantaggio così ampio?
“Non credo, Spalletti ha sempre tenuto la squadra sul pezzo e non permetterà un calo di tensione, sarebbe assurdo anche perché manca un girone intero che inizia subito domenica sera con una partita tosta contro la Roma. Sono comunque tranquillo perché questa squadra ha avuto solo un piccolo calo contro l’Inter e nel finale poteva portare a casa un pareggio“.
La Champions League può rappresentare una distrazione?
“Non penso, Spalletti finora ha gestito benissimo la rosa, farà le sue scelte in base allo stato di forma dei calciatori, se sarà necessario chi sta molto bene giocherà anche tre gare di fila. Il cammino del Napoli trasmette serenità, lo scivolone contro la Cremonese in Coppa Italia è stato figlio di una serata storta, il Napoli meritava di vincere, si sono incastrati tanti fattori ed episodi negativi“.