Contatti tra Manfredi e De Laurentiis: un balletto infinito sullo stadio di Napoli? Tra promesse e ritardi, il Maradona resta il re. #Napoli #StadioNapoli #Euro2032
In un mondo dove i politici e i presidenti di club si scambiano idee come se fossero vecchi amici al bar, i contatti tra il Sindaco di Napoli e il patron del Napoli stanno scaldando i motori. Beh, almeno per una quindicina di giorni fa, quando hanno provato a mettere le carte in tavola. Ma parliamoci chiaro: lo “Stadio Maradona sarà comunque la casa del Napoli per almeno i prossimi cinque anni!”, come ha tuonato il giornalista Luigi Roano. Per costruire qualcosa di nuovo, De Laurentiis dovrà armarsi di pazienza, con tempistiche tra i cinque e i sette anni che fanno ridere i santi. E Napoli, con l’Europeo del 2032 in vista, deve sistemare questo vecchio rudere per rispettare i paletti UEFA, ma il Comune è lì che nicchia, dipendendo dal Napoli come inquilino principale.
Non che Manfredi e De Laurentiis siano nemici giurati; no, sono due tipi “saggi e di qualità” che cercano di allineare i loro obiettivi, anche se spesso finiscono per scontrarsi tra interessi pubblici e privati. “Gaetano Manfredi e Aurelio De Laurentiis non sono come un cane e un gatto, sono due persone sagge e di qualità che stanno lavorando per obiettivi simili e che spesso non riescono a convergere, soprattutto quando si parla di interessi pubblici e privati.” Manfredi non ha detto no al nuovo stadio, solo che vuole qualche ritocco, e De Laurentiis deve inventarsi alternative per far quadrare il cerchio. L’area prescelta è un disastro urbanistico e idrico, roba che fa sbuffare. Insomma, il focus deve essere su un impianto pronto per l’Europeo, altrimenti rischiamo di non avere né un nuovo stadio né uno vecchio decente.
Dal canto suo, il Napoli ha ambizioni per trasformare parti dello Stadio Maradona in spazi di accoglienza e dargli una rinfrescata estetica, perché luglio 2026 è la scadenza per candidarlo all’Europeo. “Il Napoli vuole trasformare alcuni saloni del Maradona in stanze di accoglienza e comunque la società azzurra vuole continuare il lavoro di restyling dello stadio Maradona. Per il mese di luglio del 2026 bisogna candidare l’unico stadio di Napoli che è candidato per Euro 2032.” E se De Laurentiis non spunta il via libera sulla Zes? Beh, restiamo al Maradona, che deve campare fino a quando non c’è un’alternativa. Il Comune farebbe bene a chiacchierare di più con il Napoli, così tutti si arricchiscono di informazioni – o almeno fingono di farlo.
Ora, la riunione del 27 ottobre potrebbe smuovere le acque per il Napoli e De Laurentiis, influenzando squadra e società. Con il nuovo dipartimento del Sud, la Zes cambierà rotta, ma ci vorrà un’eternità perché il progetto stadio diventi realtà. “La riunione del 27 ottobre dirà tanto per la società del Napoli e De Laurentiis e cambierà molto sia per la squadra che per la società. Con il nuovo dipartimento del Sud la Zes cambierà posizione. Ci vorrà molto tempo affinché il progetto del nuovo stadio si materializzi.” Se arriva il sì sulla Zes, Napoli potrebbe finalmente riqualificare un’area disastrata come il Centro Direzionale. Altrimenti, “lo Stadio Maradona continuerà ad essere il centro del Mondo per i prossimi trent’anni”, e chissà quanto ancora dovremo accontentarci di questo eterno compromesso. In fondo, è il calcio italiano: grandi idee, pochi fatti.
- 25 Settembre 2025 - 18:32
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