Quando il calcio fa anche politica: l’ex centrocampista svizzero non si trattiene e spara a zero sulla panchina #SerieA #CalcioPoliticamenteScorretto #DAZN
Nel marasma delle analisi post partita, arriva un commento che non si può certo definire diplomatico. Un ex centrocampista svizzero, ospite di DAZN, ha deciso di non mandarle affatto a dire. "Ci ho giocato in nazionale, l’ho visto a Lecce, c’è il lavoro fisico di chi non gioca la partita", ha spiegato con un tono che lascia poco spazio alle interpretazioni.
Il messaggio è chiaro: la fatica, quella vera, è ben diversa da quella imposta a chi resta in panchina senza mai toccare il pallone. La critica implicita a chi spesso viene definito il “non protagonista” sul campo è piuttosto tagliente e smaschera un sistema che a volte premia più l’apparenza dello sforzo che il sudore reale.
Le parole risuonano poi come un ammonimento a tutti quelli che confondono il lavoro sporco con la semplice attesa di entrare a gara in corso, arricchita da qualche scatto e un po’ di sudore messo in mostra per i social.
L’ex mediano svela così uno spaccato noto ai più ma raramente affrontato in pubblico, raccontando con la schiettezza che solo chi ha calcato certi campi può permettersi. Il calcio moderno, con le sue strategie e rotazioni, sembra avere poco spazio per chi si limita a “presenziare”, anche se la mezzora finale può far sembrare che uno stia dando tutto sé stesso.
Un punto di vista graffiante che scuote le certezze del giocatore standard e lascia dubbi sul reale valore di certi ruoli in panchina, svelando il lato più duro e meno patinato del gioco più bello del mondo.