Quando gli allenatori fanno più chiacchiere che altro, Stefano Okaka racconta la sua verità su Igor Tudor con franchezza e senza peli sulla lingua. Tra storie di campo e spogliatoio, si scopre che non sempre i tecnici sono quelli che sembrano! #Calcio #Okaka #Tudor
Stefano Okaka torna a parlare del passato, e questa volta nel mirino c’è Igor Tudor, l’uomo che ha guidato la sua Udinese. Il centravanti non le manda a dire, mettendo in piazza qualche retroscena che certo non farà piacere a chi lo aveva dipinto come un maestro di tattica e disciplina.
L’ex attaccante, con grande schiettezza, racconta: "Ho avuto modo di conoscere bene Igor Tudor durante la nostra esperienza all’Udinese". Ah, beato lui, perché da quel poco che trapela, la relazione non è stata proprio una passeggiata. Tifoso del Napoli: “Ai miei azzurri è mancato molto più del gol, dov’è finito il gioco?”
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Okaka non si nasconde dietro a mezzi termini, e lascia intendere che dietro la facciata da boss intrattabile, si celano difetti che alla lunga pesano. In un ambiente dove la fiducia fra giocatori e staff dovrebbe essere sacra, qualche crepa sembra inevitabile.
La domanda che resta è: quanto conta l’allenatore nel successo o nel fallimento di una stagione? Se lo chiedono ancora in città, dopo le parole di Okaka, la risposta probabilmente si fa più complicata del previsto.
Nel frattempo, chi è stato allenato da Tudor, come Okaka, porta a casa più di un ricordo amaro. E non è certo una buona pubblicità per chi si propone come guida promettente. Soprattutto in un calcio dove la coesione dentro e fuori dal campo fa la differenza tra vittoria e flop.

