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Oriali e l’Ottimismo di Facile Proclamazione: Un’Avvertimento Realista Travestito da Motivo di Speranza

Oriali suona la carica: dal trionfo scudetto alla nuova sfida per il Napoli

Lele Oriali, il fedelissimo collaboratore di Antonio Conte, ha infuocato l’aria a Castel di Sangro durante la presentazione del Napoli, ricordandoci quanto siamo uniti in questa avventura. Parlando ai tifosi, ha subito catturato l’essenza di una stagione indimenticabile, e chissenefrega se non l’hanno lasciato blaterare a lungo: le sue parole pesano come un gol di Osimhen.

“Vi ringrazio per l’accoglienza, sono molto contento. Dico solo due cose, non mi hanno dato molto tempo. Veniamo da un’annata straordinaria dove abbiamo meritato di vincere e ha vinto una squadra vera.” Ecco, qui Oriali riassume il nostro scudetto come una birra fresca dopo una vittoria: meritata, sudata, e condivisa. Ma facciamoci una domanda, cari partenopei: è solo retorica o un promemoria che senza grinta non si ripete?Dopo anni di delusionià tipo quelle sotto Ancelotti o Sarri, questo successo ha finalmente spazzato via i fantasmi, ma attenzione, non basta ripetersi all’infinito.

“Quando dico una squadra vera intendo anche voi, non solo giocatori e staff. Insieme si è vinto.” Bravissimo, Lele, hai colpito nel segno: i tifosi non sono comparse, sono il dodicesimo uomo, come quelli del Liverpool che terrorizzano Anfield.

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Pensateci, è stato il nostro calore a spingere Kvara e compagni nei momenti bui, non solo le tattiche di Conte. Però, ironia della sorte, se l’anno scorso eravamo una famiglia, quest’anno con più Coppa e Champions, rischiamo di diventare una famiglia allargata e litigiosa.

E qui arriva la dose di realtà: “Quest’anno sarà molto più dura, avremo molti più impegni rispetto alla scorsa stagione. Abbiamo scritto una pagina importantissima della storia del Napoli, ora bisogna girare la pagina ed è bianca: sta a noi decidere cosa scrivere, dipende da noi.” Giusto, non siamo più la sorpresa che ha asfaltato la Juve; ora tutti ci temono, e con calendari infernali tipo quelli del City, dovremo dimostrarlo sul campo. Confrontatelo con l’era di Maradona: allora scrivevamo epica, oggi rischiamo scarabocchi se non ci rinforziamo, eh De Laurentiis?

Infine, “L’altra sera ho detto che mancava qualcuno perché questa è la nostra famiglia sportiva, qui ci si sostiene e si lotta. Ma soprattutto con il vostro entusiasmo e la vostra passione, che avete dimostrato anche nei momenti di difficoltà. Per questo vi ringrazio”. Oriali sa come farci sentire speciali, ma dai, ammettiamolo: se non manteniamo l’entusiasmo, finiamo come il Milan post-Ibrahimovic, persi nei casini. Forza Napoli, trasformiamo questa pagina bianca in un capolavoro, o almeno in una stagione senza drammi!

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4 Novembre 2025 - 00:38 — Ultima alle 00:38
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