L’ex direttore di gara di Serie A si è recentemente ritirato e ha condiviso alcune riflessioni sulla sua carriera. Ha ammesso: “Pensavo che l’arbitro fosse uno sfigato.” Eppure, il campo ora gli manca profondamente. Queste parole sono una rivelazione dell’importanza e della passione che ha sviluppato per il suo lavoro nel corso degli anni.
Un percorso inaspettato
Nel racconto della sua carriera, l’ex arbitro ha spiegato come sia entrato in un lavoro che inizialmente non pensava potesse dargli grande soddisfazione. Il suo percorso nel mondo del calcio è stato contraddistinto da sfide e momenti di crescita personale. Inizialmente attratto da altri aspetti del gioco, è stato solo col tempo che ha apprezzato il ruolo dell’arbitro, una figura tanto fondamentale quanto spesso poco celebrata.
La passione ritrovata
Con il passare degli anni, il campo di gioco è diventato per lui un luogo di passione e di dedizione. Il coinvolgimento emotivo e l’impegno quotidiano hanno fatto sì che, una volta giunto il momento del ritiro, emergesse un forte sentimento di mancanza. Nonostante le difficoltà e le critiche ricevute nel corso della sua carriera, l’ex arbitro riconosce il privilegio di aver potuto partecipare attivamente a uno degli sport più amati al mondo.

