Ehi tifosi del Napoli, l’ex idolo Pampa Sosa non ci va leggero su infortuni e gestione della squadra! Ha sparato a zero su carichi di lavoro e tattica, criticando come si sta gestendo questa corsa allo Scudetto. Che figuraccia se non si cambia rotta? #ForzaNapoli #NapoliSulTetto #SerieA
Nel corso di A Tutto Napoli su Tele A, l’ex azzurro Pampa Sosa ha analizzato le questioni attuali in casa Napoli, puntando il dito su infortuni e sovraccarichi. Ecco le sue parole: "Mi dispiace per Buongiorno, sembra essere ok perché s’è pure riscaldato. Se si è fatto male in settimana forse c’è stato un sovraccarico. Il Napoli ha giocato solo una gara a settimana, si poteva gestire meglio questo finale sui carichi di lavoro. Tenerli tutti sul pezzo sul piano emozionale porta già una carica grande, lotti per lo Scudetto, aggiungere tanto lavoro fisico pesante, come da metodo Conte, io avrei rallentato. Politano ricordo disse ‘abbiamo rallentato un po” prima dell’Inter e fecero la miglior partita. Ad un certo punto bisogna gestire meglio le energie psico-fisiche."
In sintesi, Sosa critica aspramente la gestione dei carichi, suggerendo che un po’ di riposo in più avrebbe evitato problemi come quello di Buongiorno, e usa l’esempio di Politano per dimostrare che rallentare può portare a prestazioni top – un colpo basso alla pianificazione attuale, che sembra più un casino che una strategia.
Sosa continua a parlare degli infortuni sospetti e della metodologia adottata. "Serie di infortuni strani? Fino ad un certo punto, la metodologia di Conte si conoce, lui allena con grande tensione, il calciatore non può saltare i primi giorni della settimana altrimenti poi rischiano di non giocare. Quelle doppie sedute portano sovraccarico, non lo inventiamo noi oggi. Buongiorno non sembrava grave, l’abbiamo visto riscaldarsi, poi in settimana qualcosa è mancato sulla gestione."
Qui, il commento di Sosa evidenzia come le doppie sedute e la tensione costante stiano creando sovraccarichi evitabili, accusando implicitamente una routine che rischia di far saltare partite chiave – un warning chiaro per i tifosi, che si chiedono se questa ossessione per l’allenamento non stia sabotando le nostre chance.
Passando ai problemi offensivi, Sosa tocca aspetti tattici e mentali. "Mancano i gol? E’ anche una questione tattica, hai giocatori che saltano l’uomo, ma se partono dalla difesa e quindi vicino ai terzini farebbero fatica tutti. Non solo Neres, ma pure Politano può farlo. Anche perché nei primi tempi lo fanno, hanno entusiasmo, attaccano, poi si indietreggia. Il responsabile è Conte per me, è l’allenatore che dà il segnale. Ma è già successo, ricordo pure la gara col Genoa dove si portò il risultato a casa, ma quando porti il risultato a casa non sempre va tutto bene. Serve più coraggio nei secondi tempi, il Napoli poteva davvero andare a -1, il primo tempo fu ottimo, come col Milan e non solo. Bisogna giocare come nel primo, poi puoi perdere o pareggiare lo stesso, ma è evidente la mancanza di coraggio. Peccato perché manca poco per essere protagonista. Il Napoli poi può vincere anche così, ma l’imput dei secondi tempi arriva dall’allenatore. Si punta a portare i punti a casa chiudendosi, abbassandosi, ma ricordate Balotelli in Genoa-Napoli? Merito a Conte poi se il Napoli è da Scudetto. Cambi? E’ una somma di cosa, pure non fare cambi, Raspadori che entra in zona non sua, come detto pure da Spalletti e Conte stesso. Non sapeva dove andare. Poi non capisco la gestione, Neres fa 90 minuti col Milan, ma col Venezia non era convocato. Molti giocano dopo 90 minuti, pochi giorni prima neanche uno, o l’inverso con Raspadori che poi non entra col Milan. Non diciamo che è sbagliata, ma facciamoci delle domande. Sembra che è uno contro, ma non si può sorvolare: interroghiamoci su questi secondi tempi!"
In questo passaggio, Sosa denuncia la tattica difensiva che frena l’attacco e il coraggio nei secondi tempi, attribuendo la colpa all’allenatore per scelte che lasciano i giocatori spaesati – è una stoccata ironica su come stiamo sprecando occasioni per dominare, con cambi confusi che sembrano più un terno al lotto, ma alla fine riconosce che il Napoli è comunque in lizza per il titolo, anche se con più rischi del dovuto.