Il tennis italiano tra nostalgie e critiche velenose: l’ex campione non le manda a dire #Tennis #CriticheDure #VecchiaGuardia
L’ex stella del tennis italiano è tornato a far parlare di sé non per i colpi vincenti, ma per le sue parole senza filtri.
“Tirano troppo forte, quanto possono resistere a questi ritmi?” è stato il grido di battaglia contro la generazione attuale di tennisti. Una critica che ha il sapore amaro della delusione, ma anche di un certo snobismo verso chi oggi domina i campi con una forza fisica e un’intensità che lui sembra non apprezzare.
La discussione ruota attorno a un punto fondamentale: la durata degli sforzi. Secondo lui, non si tratta più di tecnica o talento puro, ma di resistenza a un ritmo assordante che rischia di consumare i protagonisti ben prima del previsto. E in questo panorama di colpi iperveloci, la nostalgia degli anni passati affiora in modo evidente.
L’attacco agli ‘strumenti del mestiere’ contemporanei si spinge oltre, mettendo sotto accusa un cambiamento che ha trasformato il tennis in uno sport dove la potenza sembra aver preso il posto della grazia e della strategia di una volta.
Con queste parole, l’ex campione non sembra mostrare alcuna simpatia per la nuova generazione, anzi, lancia un monito che suona un po’ come un preavviso di resa: i tempi cambiano, ma non tutti sono pronti a starci dietro.