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Parma sorprende con solo 23 minuti di gioco effettivo nel secondo tempo scattano richieste urgenti di nuove direttive

Il calcio italiano precipita nel limbo del noioso: Parma-Napoli è l’ennesima prova che si gioca meno e si protesta di più #CalcioFallito #NoGiocoNoSpettacolo #BastaFischi

Non è un mistero: il livello del gioco nel nostro calcio sta facendo acqua da tutte le parti. Parma-Napoli ne è stato un triste esempio lampante. La partita, anziché regalare emozioni, è finita per essere una fatica da sopportare, soprattutto nella ripresa, quando la palla ha praticamente smesso di correre.

“Nella gara Parma-Napoli si è giocato pochissimo, specialmente nel secondo tempo.” Non è certo un dettaglio da poco, ma la fotografia di un calcio allo sfascio, dove la tattica soffoca il gioco e i giocatori sembrano più intenti a protesta che a far girare il pallone.

Chi sperava in un match vibrante è stato deluso da un susseguirsi di interruzioni, falli e allunghi inutili dell’azione. L’impressione è che per molti il vero sport stia diventando una lotta per la sopravvivenza, dove l’adrenalina di correre e creare giocate spettacolari è ormai un ricordo.

Il risultato? Un calcio che perde appetibilità e rischia di abbandonare sempre più fan alla noia, confinando gli stadi a vuoti silenzi di attesa e speranze disilluse. Non si tratta solo di tatticismi o rigidità difensive, ma di un malessere diffuso che impone un urgente cambio di marcia, altrimenti i campionati rischiano di diventare un vero fallimento.

È ora di chiedersi se i veri protagonisti non dovrebbero tornare ad essere i giocatori, con la palla tra i piedi, piuttosto che arbitri, allenatori e regolamenti sempre più cervellotici. La partita di Parma è soltanto l’ultimo campanello d’allarme: serve meno chiacchiere e più azione sul campo.

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