Giuseppe Pastore stronca il match del Napoli e l’adattamento di De Bruyne: “non si può camminare in Serie A anche se sei Kevin De Bruyne” #DeBruyne #Napoli #SerieA #Calcio
Giuseppe Pastore, durante la sua intervista a Cronache di Spogliatoio nel corso di Fontana di Trevi, ha affrontato senza giri di parole il tema del Napoli e dell’effetto De Bruyne in campionato.
“Conte probabilmente si è divertito, è la sua vittoria ideale. È stata una vittoria ‘contiana’ per carattere e mentalità, le cose che denotano da sempre le squadre di Conte. Ma il Napoli non ha giocato bene in questo turno, come molte altre squadre. E dobbiamo dire, anche per evitare di cadere nel cliché che la Serie A è diventata un cimitero degli elefanti – cosa che purtroppo si tende a pensare -, che non si può camminare in Serie A anche se sei Kevin De Bruyne. Non dobbiamo cadere nella trappola retorica di definire la Serie A un cimitero per gli elefanti, nonostante arrivino i 38enni, i 39enni, i 40enni: Albiol, Modric, Dzeko, Vardy… ”
Pastore ricorda che qualche mese fa si era parlato di De Bruyne come del colpo più importante arrivato in Italia dopo Cristiano Ronaldo, ma sottolinea anche la difficoltà dell’adattamento: la Serie A, rispetto alla Premier, richiede altro atteggiamento mentale e più sostanza sul campo.
“Noi tutti tre mesi fa abbiamo detto che De Bruyne è il più grande acquisto arrivato in Italia dai tempi di Cristiano Ronaldo, per carriera, nome e qualità tecnica. Poi però, come era ovvio che Ronaldo fosse una macchina perfetta e fece infatti 100 gol in tre anni, di De Bruyne noto una fatica a sintonizzarsi sulla Serie A – al di là della prima partita buona e della seconda un po’ meno -. La Serie A sarà certamente meno spettacolare della Premier, ma richiede a livello di testa e mentalità uno sporcarsi le mani, un accettare il livello più basso – insomma, il Napoli è più in basso del City – con la volontà e la voglia di fare il De Bruyne. E il De Bruyne della partita con il Cagliari, anche incartato da questa melassa del Cagliari densissimo, mi sembrava fuori fuoco. Siccome è un gigantesco giocatore che ha segnato gli ultimi 15 anni di calcio, vorrei divertirmi vedendo un De Bruyne non dico prime, ma che valga la pena di essere ammirato. De Bruyne al top è insostituibile nel Napoli, però ci vuole qualcosa anche da parte sua”
Il giudizio è chiaro: talento immenso e ancora margini di integrazione nel contesto italiano. Pastore non smussa il tono e lascia sul tavolo la questione centrale per il Napoli: De Bruyne resta un valore assoluto, ma serve che anche lui si adegui per far emergere tutto il suo potenziale nella Serie A.