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Pastore: “Napoli, possiamo gioire? Un interrogativo mi tormenta: ho paura”

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Rosario Pastore, giornalista, ha commentato la faticosa vittoria del Napoli sul campo del Braga.

Rosario Pastore, giornalista, in passato collaboratore de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato il successo del Napoli in Champions contro il Braga. Ecco il suo post: “Fatemi capire: dobbiamo festeggiare per questa vittoria contro un avversario che è al livello di una discreta squadra di serie B? Dobbiamo essere contenti perché, delle quattro italiane, il Napoli è l’unica ad aver vinto? Dobbiamo gioire ricordando le difficoltà affrontate nella ripresa, dopo un buon primo tempo, in balia dei portoghesi e seguire con stupore la mediocre prestazione di due giocatori che sono tra i 30 candidati al Pallone d’Oro? Personalmente, sono abbattuto. Questa è la brutta, bruttissima copia di quella squadra che solo qualche mese fa aveva dominato il campionato italiano ed era stata ammirata dal calcio mondiale. Quel gruppo di giocatori che si batteva con grande passione, attaccando l’avversario con un pressing soffocante, fino a farlo perdere la testa e commettere errori.”

Poi ha aggiunto: “Riuscite a richiamare alla mente la squadra del Napoli di stasera? Quella lunga serie di passaggi, senza mai un’idea, un’ispirazione, un’iniziativa decente. Quando il Braga ha pareggiato, ho fatto un augurio impossibile da realizzare, purtroppo: riportateci il puzzone, dategli di nuovo quel tecnico che, chissà perché, dopo il trionfo e dopo essersi tatuato il simbolo del Napoli sul braccio, ha improvvisamente deciso di aver bisogno di riposo, di un anno sabbatico. E poi è andato ad allenare la Nazionale. Va bene, avete ragione, questo è il passato, è inutile ritornarci sopra. Ok.”

Infine ha concluso: “Ma il problema è che ho una paura tremenda del futuro, la paura che non ci sarà più un autogol devastante a regalarci una vittoria che, nonostante tutto, continuo a considerare immotivata. Per favore, nessuno mi dica che a un dono non bisogna guardare in bocca. Perché di doni del genere senza valore, posso fare tranquillamente a meno. Inoltre, mi chiedo: ma all’interno dello spogliatoio è tutto tranquillo? È possibile che professionisti che hanno avuto un maestro come Spalletti si accontentino di ciò che ora viene offerto loro dal convento? È una domanda che, non so per voi, sicuramente tormenterà il mio sonno.”

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