La vicenda doping di Paul Pogba è ancora in corso e la Procura antidoping ha chiesto una squalifica di quattro anni per il centrocampista francese.
Pogba è stato sospeso in via cautelare dalla Juventus lo scorso 12 settembre, dopo la positività al testosterone riscontrata ai controlli dopo la partita Udinese-Juventus del 20 agosto. Le controanalisi hanno confermato la positività del giocatore, che ha deciso di non patteggiare e di andare a processo davanti al Tribunale nazionale antidoping.
Pogba e i suoi avvocati stanno studiando la miglior strategia difensiva per evitare il peggio, cercando di puntare sulla buona fede nell’aver assunto la sostanza vietata in Italia e presa durante la scorsa estate quando era in vacanza a Miami, in America.
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La Juventus, dal canto suo, resta sullo sfondo, rinviando ogni tipo di decisione a quando questa vicenda si chiuderà definitivamente. Anche il tecnico Massimiliano Allegri non dà alcun giudizio affrettato: “Non posso dire niente e non rispondo finché non si chiude la questione”, ha detto durante la conferenza stampa pre-Napoli.
Il primo passo della Juventus è stato quello di ridurre lo stipendio di Pogba al minimo salariale, pari a circa duemila euro al mese.
Il destino di Pogba è ancora incerto e la sentenza del Tribunale nazionale antidoping è attesa nei prossimi mesi. In caso di condanna, il centrocampista francese potrebbe rimanere fuori dai campi di gioco per quattro anni, una pena che sarebbe un duro colpo per la sua carriera.