Eraldo Pecci critica il calcio moderno e ricorda il Viareggio con affetto #CalcioVecchio #SerieAFlop #DeBruyneIdolo
L’ex centrocampista Eraldo Pecci, con una carriera che lo ha visto sfrecciare sui campi di Bologna, Torino, Fiorentina e Napoli, ha condiviso le sue riflessioni durante l’inaugurazione del nuovo Stadio dei Pini a Viareggio. Con un tono schietto e un po’ irritato, Pecci non ha risparmiato critiche al gioco di oggi, mescolando nostalgia e disappunto per uno sport che, a suo dire, sta perdendo il suo appeal.
Quando gli è stata chiesta l’emozione di tornare a Viareggio, Pecci ha risposto con entusiasmo. “Una bella cosa, ti riporta indietro di tanti anni. Sono contento, le strutture sono importanti per lo sport. Ho giocato tre tornei di Viareggio, nel primo sono arrivato in finale. Ai tempi era come un Mondiale, è un bellissimo ricordo. Quando mi chiesero di fare il giuramento, accettai subito.” È chiaro che per lui, questi momenti rappresentano l’essenza pura del calcio, senza fronzoli.
Passando alla Serie A, Pecci non ha nascosto la sua insofferenza verso le abitudini attuali del gioco. “Mi aspettavo il Napoli in testa, ma non posso dare un giudizio completo. Sono diventato vecchio e insofferente, appena vedo due giocatore buttarsi in terra cambio canale. E mi capita spesso di cambiare canale. Tutti si buttano e non si gioca più a calcio.” In un’era dove i tuffi in area sembrano più frequenti delle azioni vere, il suo fastidio è palpabile – e chi può biasimarlo, con un calcio che spesso assomiglia più a un reality show che a uno sport?
Infine, interrogato su De Bruyne, Pecci ha espresso ammirazione senza riserve. “Molto. Quando uno nasce con il dono di saper giocare, lo vedi. È un campione.” In un mondo calcistico pieno di simulazioni, giocatori come lui sono una boccata d’aria fresca, ricordandoci che il talento genuino non passa mai di moda. Con queste parole, Pecci chiude un intervento che ritrae un calcio diviso tra gloria passata e incertezze presenti.