martedì, Settembre 24, 2024
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Pedull critica: ”Rammentategli che ci ha fatto piangere, di vergogna”

Alfredo Pedull, specialista di mercato, nel suo articolo su Sportitalia ha evidenziato l’infelice vicenda riguardante Roberto Mancini.

Alfredo Pedullà, esperto di mercato, nel suo articolo su Sportitalia dedica un approfondimento a Roberto Mancini, nuovo commissario tecnico dell’Arabia: “Un pensiero su Roberto Mancini è necessario. Non solo ha avuto l’audacia di annunciare le sue dimissioni attribuendole a “motivi personali” che ha rifiutato di spiegare. Non solo ci ha eliminato dai Mondiali con una tattica arretrata. Non solo ha avuto poca decenza nel non ammettere che la vittoria dell’Europa è stata un dono del team con cui lavora. Non contento, ha voluto esagerare affermando, presentandosi alla sua nuova squadra, che “ha fatto la storia in Italia e ora vuole fare nella Arabia Saudita”. Se si fosse concentrato sul presente o sul futuro, ci avrebbe compiuto un favore. Ma poiché vuole primeggiare anche quando ha perso di brutto, dovremmo solo ricordargli che qui non ha fatto la storia, ma semplicemente ci ha fatto vergognare. Il problema è molto italiano, da sempre: finché ci saranno giornalisti, compreso il direttore di un giornale, che faranno favoritismi sarà inutile parlare. Siamo persi”.

“Quei giornalisti, direttore compreso, giustificherebbero Mancini anche se perdesse con Papuasia, Vattelapesca e Roccanuccia, non c’è storia. Mancini dice di essere stato trattato come il mostro di Firenze, tirando fuori un’inopportuna situazione che appartiene a fatti (brutti) del passato, dimenticando che stiamo parlando di calcio. Se proprio dobbiamo menzionare un evento passato, ci viene in mente che il suo esordio come allenatore – a Firenze – è avvenuto quando gli fu permesso di siedere in panchina senza la licenza. Caro Mancini, rimanga in Arabia a contare i soldi (moltissimi). Noi rimarremo qui a fare i conti con le ferite calcistiche che lei ci ha “regalato”. La ringraziamo davvero, se possibile rinnovi presto fino al 2030…“. Ha concluso Pedullà.

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