Mercato italiano tra fuochi d’artificio e qualche fuoco di paglia: chi ha vinto davvero? #Calciomercato #SerieA #BigItaliane #Calcio
Il mercato italiano si è chiuso con un mix di mosse da manuale e qualche inciampo prevedibile. Alfredo Pedullà non ha perso tempo e ha analizzato senza peli sulla lingua la sessione appena conclusa, mettendo in fila le mosse delle big del campionato.
Nel suo editoriale, Pedullà ha sottolineato che molte squadre hanno agito con decisione, ma non tutte hanno centrato l’obiettivo. Il giornalista scrive chiaramente che “il mercato non si fa solo con gli acquisti, ma con le strategie complessive, i calciatori ceduti e quelli che spesso restano“. Parole che per molti dirigenti saranno una bella spina nel fianco, perché più di un club sembra aver confuso quantità con qualità.
Non manca una stoccata sulle trattative last minute: “gli affari dell’ultima ora sono spesso quelli che fanno più rumore, ma non sempre portano risultati duraturi“. E qui viene il bello, perché ogni tifoso sa bene che qualche fuoco d’artificio finale non sempre significa realmente rinforzare la squadra.
Tra le big italiane, chi ha giocato meglio? Pedullà è netto: “la vera sfida è tra chi ha saputo costruire una squadra equilibrata e chi si è perso nell’inseguire nomi altisonanti senza un piano preciso“. Uno scenario che racconta molto del calcio italiano attuale, spesso appeso più ai colpi di mercato che a una vera programmazione.
Con un mercato così movimentato, sarà interessante vedere chi alla fine della stagione potrà davvero fregiarsi del titolo di ‘campione d’investimenti’ e chi, invece, sarà costretta a rimpiangere scelte affrettate e investimenti poco oculati.