martedì, Aprile 1, 2025
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In un’intervista a "1 Football Night", programma radiofonico su 1 Station Radio, Peppe Quintale, attore e conduttore televisivo, ha commentato la presenza di Antonio Conte sulla panchina del Napoli. "Non mi ha fatto un effetto tanto diverso da quello di Ancelotti, sinceramente. Certo, Ancelotti ha un profilo diverso, ma anche lui è stato sulla panchina del Milan e della Juventus. Ovviamente, Conte è più juventino, ma credo che sia – senza usare le solite frasi fatte – un grande professionista. Ha abbracciato la causa Napoli e giustamente fa il suo lavoro. Devo dire, però, che non so quanto riuscirà a tenere a bada De Laurentiis. Secondo me, il presidente sta prendendo tanti protettori gastrici! Sicuramente un po’ di bile l’avrà prodotta. Al di là delle battute, Conte è un grande allenatore. Certamente sarà rimasto deluso per il mancato arrivo di qualche rinforzo a gennaio, perché credo avesse intuito che con qualche acquisto in più si potesse fare meglio. Ma i campionati sono determinati da tante variabili: il Napoli ha avuto un calo dovuto anche agli infortuni e, alla fine, quando la coperta è corta, si fa fatica. In ogni caso, mi fa un bell’effetto vederlo a Napoli e spero che resti. Ieri sera ho guardato la partita con un ex giocatore del Milan, e mi ha detto che il club rossonero ha contattato Conte in modo molto serio. Questo è certo, poi vedremo cosa accadrà." Secondo Quintale, Conte è un professionista di grande livello, e nonostante le sfide con De Laurentiis, il tecnico ha bisogno di rinforzi per competere ad alti livelli.

Si discute anche su come Conte abbia risposto alle sirene del Milan. "Questo non lo so dire con certezza, ma i sondaggi ci sono stati sicuramente. Il Milan ha dimostrato quest’anno, purtroppo, di avere delle lacune dirigenziali. Io vivo tra Lugano e Milano, e ne parlo spesso con chi è nell’ambiente. Se ci fosse stato Conte, non sarebbe stato mai permesso un atteggiamento come quello di Theo Hernández, con i capelli rosa e le mani sui fianchi durante un timeout. Con lui, a momenti, i giocatori non vanno nemmeno a bersi uno spritz al bar! Conte è un tecnico con un altro tipo di mentalità. Però, nel calcio, ho capito che i contratti valgono poco o niente. Sono assolutamente aleatori." Quintale sottolinea la disciplina che Conte apporterebbe al Milan, evidenziando le debolezze dirigenziali dei rossoneri.

Quando si parla del mercato, Quintale commenta il rapporto tra Conte e De Laurentiis. “Se Conte non ottiene la campagna acquisti che vuole, non ha problemi a dare le dimissioni. Troverebbe subito un’altra squadra pronta a pagarlo altrettanto, se non di più. Quindi non vedo il problema. Secondo me, tra lui e il presidente c’è un rapporto basato sull’onore e sulla stretta di mano: parleranno e si capiranno. Ma Conte vuole una squadra più forte, perché se c’è la reale possibilità di qualificarsi in Champions League, servono rinforzi. Non possiamo pensare di affrontare una competizione del genere con alcuni degli attuali giocatori. Gli infortuni sono stati un problema e la coperta corta rischia di diventare un limite ancora più grande. Quindi, il Napoli deve intervenire sul mercato." L’attore ritiene che Conte sia determinato a rinforzare la squadra per competere in Champions League, e non esiterebbe a lasciare se non verrà supportato.

Sul tema dei giocatori, si esprime anche riguardo a Meret e Lukaku. “Assolutamente sì! Noi abbiamo considerato Maignan il miglior portiere della Serie A, ma quante papere ha fatto? Si ricorda le incertezze che ha avuto nella stagione dello scudetto? Eppure lo consideriamo un grande portiere. Se mettiamo sulla bilancia gli errori di Meret, quante sono davvero le papere clamorose che ha commesso? Io leggo tante critiche, ma per me resta un portiere affidabile. Anche ieri ha fatto un miracolo sul rigore, lo ha letto in anticipo. Non è il primo che para e credo che meriti il rinnovo." Quintale difende Meret, evidenziandone l’affidabilità e la capacità di essere decisivo.

Infine, si parla della necessità di un partner per Lukaku. "Simeone è un giocatore che tutti amiamo, il suo contrasto di testa resterà nella storia, così come il gol segnato in Champions League due anni fa. Ma non può essere la prima alternativa del Napoli se si vogliono raggiungere certi obiettivi. Oggi, anche i centravanti più forti non giocano sempre titolari. Guardiamo Gimenez al Milan: è un ottimo attaccante, ma non gioca sempre. Lo stesso Joao Félix, che non è un centravanti puro come Lukaku, ma è comunque un attaccante importante. Se lo scouting del Napoli sarà in grado di trovare un talento di 21-22 anni da affiancare a Lukaku, potrebbe essere la scelta giusta. Con Conte, Lukaku è una garanzia, non solo per i gol, ma anche per gli assist. Oggi bisogna guardare oltre il numero di reti segnate. I centravanti risolutivi scarseggiano, basta vedere la Roma: segna più con i centrocampisti che con gli attaccanti. Il gioco di Conte si basa molto sui centrocampisti, ma un attaccante di supporto a Lukaku servirebbe. Sono convinto che Lukaku resterà, ma affiancarlo con un’alternativa di livello sarebbe la mossa giusta." Quintale suggerisce che un giovane talento accanto a Lukaku potrebbe potenziare ulteriormente l’attacco del Napoli.

In ottica Champions, Quintale suggerisce miglioramenti strategici. “Credo che il centrocampo del Napoli sia già ben coperto: abbiamo cinque giocatori di buon livello e, se dovessimo prenderne un altro, sicuramente non farebbe male. In attacco, invece, servirebbe qualcosa in più, così come in difesa, dove ritengo necessari sia un altro centrale che un terzino di fascia. A me piacerebbe tanto vedere Berardi vicino a Lukaku, anche se non credo che arriverà mai. Sarebbe una grande intuizione tattica: una coppia ben assortita, con la possibilità di compensarsi a vicenda. Abbiamo già intravisto qualcosa con Raspadori, ma Berardi, tecnicamente, è decisamente superiore. Con un compagno che sappia dargli la palla nei triangoli stretti, potrebbe esprimersi al meglio. Però, sa com’è, di Berardi al Napoli si parla da una vita, e alla fine è sempre rimasto al Sassuolo." La sua analisi evidenzia l’importanza di rinforzare l’attacco e la difesa per affrontare sfide europee.

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