La Storia di Quando il Napoli Ingaggiò Bruno Giordano
Il Napoli, nella sua ricca e gloriosa storia, ha avuto il privilegio di ingaggiare alcuni dei calciatori più talentuosi del mondo. Uno di questi è stato Bruno Giordano, un attaccante di grande spessore proveniente dalla Lazio, che poi diede spettacolo insieme a Diego Armando Maradona.
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Antonello Perillo, Vice Direttore Nazionale del TGR RAI, ai microfoni di RAI – Radio live Napoli, ha voluto ricordare i tempi della Ma.Gi.Ca., il celebre tridente formato da Maradona, Giordano e Careca. Questo è avvenuto durante la solita puntata settimanale della trasmissione ‘Note Azzurrissime’, un programma che mescola parole e musica per ripercorrere le tappe storiche del Calcio Napoli. Particolarmente curioso è stato un retroscena raccontato dal giornalista campano su Giordano e Maradona.
L’Incontro tra Giordano e Maradona
Il racconto di Perillo ha svelato dettagli affascinanti riguardo al primo incontro tra Giordano e Maradona. I due, entrambi campioni di straordinario talento, riuscirono a stabilire subito un’intesa perfetta, sia dentro che fuori dal campo. Questa sintonia fu un elemento decisivo che contribuì a rendere il periodo della loro collaborazione uno dei più brillanti nella storia del Napoli.
Il Tridente Ma.Gi.Ca.
Il tridente Ma.Gi.Ca., composto da Maradona, Giordano e Careca, è entrato nella leggenda del Calcio Napoli. Con la loro combinazione di estro, tecnica individuale e capacità di segnare gol spettacolari, riuscirono a portare la squadra a raggiungere traguardi che fino a quel momento erano sembrati impossibili. È stato un periodo in cui i tifosi hanno vissuto emozioni indescrivibili, grazie anche alla magia che i tre riuscivano a creare sul campo.
In conclusione, la storia del Napoli e quella di Bruno Giordano sono indissolubilmente legate da un capitolo di grande successo e spettacolo. Le parole di Antonello Perillo ci ricordano quanto sia stato speciale quel periodo, un’epoca ricca di successi che rimarrà scolpita nella memoria di tutti i tifosi azzurri.
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